L'ANALISI
30 Novembre 2022 - 18:26
Un carabiniere in un allevamento di frisone
CREMA - Il maniaco delle stalle potrebbe aver colpito anche nel Lodigiano. Si apre questo ulteriore filone nelle indagini a tappeto dei Carabinieri dopo che nell’ultimo mese si sono registrati tre macabri episodi nell’Alto cremasco. Due vacche sgozzate e mutilate a Rivolta (in un caso è stata trafugata la testa, poi ritrovata a Carnate d’Adda) e una terza uccisa all’allevamento Mirandolina di Agnadello. In quel caso probabilmente l’assassino non è riuscito a tagliarle la testa, ma i segni sul collo erano evidenti.
Gli inquirenti stanno cercando di capire se ci possa essere la stessa mano dietro all’efferato episodio avvenuto a metà ottobre a Secugnago, in provincia di Lodi, dunque non molto distante dal territorio cremasco. Due animali ammazzati e altre ventuno esemplari feriti, tra vacche, manze e vitelli feriti. Un raid compiuto in piena notte ai danni dell’allevamento della cascina Fornelli, di proprietà della famiglia Madonini. Anche qui una manza era stata sgozzata. Purtroppo l’attacco si è trasformato in una vera e propria mattanza: dopo pochi giorni i capi morti sono saliti a otto e a distanza di un mese e mezzo sono raddoppiati, toccando quota 16.
Gli assalitori avevano colpito indiscriminatamente decine di animali, a differenza degli allevamenti cremaschi dove la furia violenta e macabra si è scatenata su singoli capi. A Secugnago altre dieci mucche sono state mandate al macello dai titolari dell’azienda in quanto avevano riportato infezioni causate dalle ferite inferte a colpi di coltello e non è stato possibile guarirle. A livello di indagine i Carabinieri di Crema e i colleghi di Monza e Lodi, non escludono nessuna ipotesi. I collegamenti tra i vari episodi si moltiplicano e tutti potrebbero avere la stessa mano: quella di uno squilibrato che in alcuni casi aiutato da complici.
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