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A2A: Mazzoncini, anticipati gli obiettivi, avanti con il Piano

Garantita la solidità del Gruppo, pronti per le nuove sfide

La Provincia Redazione

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23 Novembre 2022 - 10:48

A2A: Mazzoncini, anticipati gli obiettivi, avanti con il Piano

Renato Mazzoncini

CREMONA - A2a ha anticipato gli obiettivi del Piano Strategico presentato nel gennaio dell’anno scorso, "realizzando infrastrutture e impianti industriali, attraverso la crescita interna e cogliendo opportunità di acquisizioni». Lo afferma l’amministratore delegato Renato Mazzoncini sottolineando che «il 2022 è stato caratterizzato da un quadro geopolitico ed economico complesso e da uno scenario energetico volatile». «Alla luce di questo contesto - ha aggiunto - abbiamo deciso di adeguare il nostro Piano per continuare a garantire la solidità del Gruppo e affrontare le nuove sfide che ci attendono». «Gli investimenti sono stati aggiornati - ha spiegato Mazzoncini - privilegiando la crescita organica nel mercato domestico e confermando l’economia circolare e la transizione energetica come pilastri della strategia di A2a».

A2a conferma investimenti per 16 miliardi di euro per la decarbonizzazione del Paese entro il 2030. È l’obiettivo indicato nell’aggiornamento al Piano Strategico 2021-2030 approvato dal Cda, che fa leva su un "portafoglio differenziato di impianti rinnovabili, bioenergie ed economia circolare». Il gruppo, che ha già investito 3,5 miliardi nel biennio 2021-2022, prevede di destinarne circa 5 per l’economia circolare e i rimanenti 11 alla transizione energetica. Oltre l’80% dei progetti previsti entro il 2026, viene spiegato nell’aggiornamento al Piano, sono «già realizzati o in corso di attuazione», mentre circa l’85% degli investimenti è «in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sdg)» e il 65% è «allineato alla Tassonomia Europea» delle attività sostenibili.

A2a prevede di raggiungere un margine operativo lordo (Mol) di «circa 2,6 miliardi» di euro al 2030, con una crescita media annua del 7%, un risultato netto di 700 milioni (+6% all’anno) e un utile per azione in rialzo da 13 a 22 centesimi. È quanto si legge nell’aggiornamento del Piano Strategico 2021-2030, con il quale il gruppo punta a costruire un portafoglio di «circa 13TWh di energia verde e da recupero energetico», con «oltre il 40% dei margini al 2030 realizzati da attività a bassa volatilità». Previsto un rapporto tra Ffo (Fondi da operazioni) e debito netto in rialzo dal 20% di fine anno al 23% nel 2025.

Il margine operativo lordo di A2a è previsto in crescita da 1,4 miliardi di euro del 2021 a 1,45-1,50 miliardi a fine anno, per salire a 2,1 miliardi nel 2026 e all’obiettivo finale di 2,6 miliardi al 2030. Un dato che il gruppo definisce «in linea con il primo Piano strategico annunciato ai mercati nel gennaio 2021». Oltre il 40% Mol sia al 2026 che al 2030 è «regolato o contrattualizzato», ossia caratterizzato da «bassa volatilità» mentre, per il restante 60% circa, è composto principalmente dai margini relativi alla generazione elettrica, all’energy retail (vendita di energia ai privati, ndr) e agli impianti di trattamento rifiuti non regolati. Secondo il Gruppo «la rischiosità è mitigata dall’hedging (copertura, ndr) offerto dalla diversificazione delle fonti di generazione di elettricità, dalla base clienti consolidata e dalla posizione di leadership nel settore del trattamento dei rifiuti in un mercato sottodimensionato dal punto di vista impiantistico».

Quanto agli investimenti, A2a sottolinea che l’aggiornamento del Piano Strategico è improntato «alla flessibilità, alla prudenza, al governo del rischio, nonché all’ottimizzazione delle risorse finanziarie» e ha spinto verso la «focalizzazione sui business distintivi del mercato domestico, attraverso crescita organica». Nel biennio 21-22 il Gruppo ha realizzato complessivamente investimenti per 3,5 miliardi, corrispondenti a una media di 1,7 miliardi l’anno. Il quadriennio 2023-2026, prevede un valore complessivo di 5,8 miliardi, per una media annuale di 1,4 miliardi. Il triennio finale prevede invece un valore cumulato di circa 6,5 miliardi di euro, pari ad una media annuale di 1,6 miliardi di euro, che consente il raggiungimento dell’obiettivo finale di 16 miliardi, annunciato lo scorso anno. (ANSA)

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