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IL LIETO FINE

Falco di San Bassano, curato e tornato libero

Dopo il salvataggio in paese e l’affidamento ai veterinari di nuovo nel suo habitat

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

20 Novembre 2022 - 05:15

Falco di San Bassano, curato e tornato libero

SAN BASSANO - «Una favola a lieto fine. Ma per far sì che il lieto fine arrivi c’è bisogno che qualcuno si occupi del lieto inizio. E quelli sono stati i miei concittadini». Così Giuseppe Papa, sindaco del paese, riassume quella che è ormai conosciuta da tutti come la «fiaba del falchetto di San Bassano». L’animale, trovato lo scorso settembre in preda al terrore e impallinato con cinque colpi ancora conficcati nella carne, era stato salvato da una famiglia del posto. Per tenerlo in vita s’era attivata tutta la comunità che poi, quasi con tristezza, aveva dovuto salutare l’ormai nuova mascotte locale, affidandola alle cure della Polizia provinciale. Ieri, dopo essere rimasto a lungo in compagnia di veterinari e volontari, è stato liberato nei cieli delle campagne mantovane. Chissà che, in uno dei suo prossimi voli, non torni a trovare gli amici cremonesi. Loro, di certo, non l’hanno dimenticato.


«L’avevamo immediatamente portato al Cras di Mantova per affidarlo alla cura degli esperti. Dopo un periodo di osservazione è stato liberato. Ora è in perfetta salute, potrà riprendere a vivere nel suo habitat». Il lieto annuncio, tanto atteso, arriva dal comandante della Polizia provinciale di Cremona Salvatore Guzzardo. Il «Falchetto di San Bassano», così soprannominato perché i suoi soccorritori non hanno voluto dargli un nome vero e proprio per soffrire meno al momento della separazione, alla fine ce l’ha fatta.


Una storia, la sua, che ha davvero dell’incredibile e che, in poche ore, aveva fatto il giro d'Italia. Tutto è cominciato in una qualsiasi mattinata dell’ultima settimana di settembre. La famiglia Cicognini, come sempre, è a spasso col cane nella periferia del verde abitato sul Serio Morto. L’amico a quattro zampe improvvisamente scatta e si dirige in mezzo a quella che sembra una «zuffa tra volatili». Da qui in poi sembra di assistere a un copione della Disney: il cane si avvicina a un piccolo falco ferito. Un corvo e una gazza l’hanno preso di mira e lo attaccano, approfittando delle sue ferite causate da un fucile a pallini. Il quadrupede si para in mezzo e spaventa i predatori che fuggono rinunciando al raro e prelibato pasto. Dopo l’iniziale diffidenza il falchetto, che tiene spalancate le ali per difesa, si ammansisce e si lascia salvare dai padroni. Però è debole, potrebbe ancora morire da un momento all’altro.

La mobilitazione di San Bassano è totale. C’è perfino il macellaio che, mannaia alla mano, si mette ad affettare la carne per nutrirlo. Il sindaco Papa diventa falconiere, la gara solidale coinvolge anche gli autieri che lo accolgono portandolo nella loro base operativa. Poi ci sono i bambini incuriositi e ancora chi porta l’acqua, chi le coperte, chi consigli e chi fa da corriere perché non manchi nulla. Alla fine l’ospite inatteso non solo supera la notte ma comincia a sentirsi meglio. Ma, com’era ovvio che fosse, l’amicizia non è purtroppo destinata a durare: ha bisogno di cure specialistiche e ha il diritto di tornare a volare libero. Anche i sanbassanesi, in cuor loro, lo sanno bene e infatti allertano la Polizia provinciale.

In un fotogramma ormai entrato a pieno diritto negli annali moderni della storia locale la «consegna». Il sindaco, ancora in divisa da volontario e con indosso i guantoni protettivi, saluta l’amico per l’ultima volta. Il resto lo faranno i veterinari. E così si conclude la vicenda toccante e curiosa del Falchetto di San Bassano. La speranza di tutti in paese, dai piccini ai più grandi, è che si tratti di un arrivederci più che di un addio.

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