L'ANALISI
17 Novembre 2022 - 16:50
SOSPIRO - Un protocollo d’intesa per aiutare i ragazzi e le loro famiglie nella prevenzione di atti legati al bullismo, insidie della rete o episodi di isolamento e fragilità che possono poi scaturire in veri e proprio disagi sociali. Il documento che prende il nome di “Scuola spazio di legalità” e il patto di comunità scuola-comuni è stato presentato nella palestra polivalente alla presenza della dottoressa Maura Longari, referente provinciale della Prefettura del protocollo, Fabio Santini educatore professionale del consultorio Asst Cremona, tenente Davide Cossetto alla guida della compagnia carabinieri di Casalmaggiore con i comandanti delle stazioni di Sospiro Paolo Fiori e di San Daniele Marco Petrachi, i sindaci di Sospiro Fausto Ghisolfi, Cella Dati Fabrizio Lodigiani, Pieve d’Olmi Attilio Zabert, Cicognolo Angelo Bergamaschi, il parroco di Sospiro don Federico Celini con il vicario don Francesco Tassi, il parroco di San Daniele Po don Roberto Musa, il dirigente scolastico Claudio Buzzi Di Marco e il vice Antonella Bonfitto.
A livello provinciale, lo scorso anno sono stati seguiti circa una sessantina di ragazzi minori. Accanto a questi sono state attivare 120 consulenze nelle scuole che con un’equipe specializzata hanno svolto il ruolo di supporto alla scuola senza arrivare all’attivazione del protocollo.
«Si tratta di un documento – ha spiegato Longari – che ha la finalità di creare una rete tra adulti per affrontare temi importanti come uso di sostanze stupefacenti, detenzione o situazioni di bullismo all’interno delle scuole. Il nostro obiettivo è quello di dare uno strumento in più alla scuola per fronteggiare le difficoltà che vanno oltre la dinamica educativa. Quando i problemi diventano veramente importanti e c’è il rischio di denuncia, allora la Prefettura assieme alla scuola, al consultorio Asst crea dei percorsi per mettere in sicurezza le vittime e mettere nella condizione i ragazzi che commettono degli errori di cogliere il significato del proprio comportamento. Questo per creare un equilibrio sano tra vittime e bulli, ma anche all’interno della classe».
Lo strumento è stato presentato sia ai docenti che ai genitori, e nei prossimi giorni verrà illustrato anche ai ragazzi in classe.
«Asst e la Prefettura – spiega Santini – hanno attivo un protocollo d’intesa con cui hanno strutturato un percorso educativo e riabilitativo. Quando le scuole attivano il protocollo, se il ragazzo ha una dipendenza viene indirizzato al Serd, mentre il nostro consultorio si occupa soprattutto di bullismo e cyberbullismo. Abbiamo costruito un percorso flessibile in base alle diverse esigenze, individuali o di gruppo, con il mio team e degli psicologici, lavoriamo sia a sostegno della vittima che con i bulli. La conclusione è un atto riparatorio, la più efficace è il confronto tra la vittima e il bullo, sempre supervisionati e accompagnati. Si lavora anche con le famiglie e di solito tutte le esperienze avute sono state positive».
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