L'ANALISI
11 Novembre 2022 - 18:19
CAPERGNANICA - «Il padel non ci fa più dormire». Quindici famiglie residenti in via Aldo Moro, in prossimità dei due campi realizzati a giugno dal Comune, lamentano quella che definiscono «una situazione non sostenibile». A farsi portavoce della protesta è Andrea Sangiovanni. «A settembre, avevamo raccolto una ventina di firme e presentato una petizione al sindaco Alex Severgnini. Un mese dopo, siamo stati ricevuti in municipio, per spiegare che cosa non andava, ma da allora non è cambiato nulla. Anche con le finestre chiuse, il continuo rumore dei colpi è fastidioso e disturba l’attività di studio dei ragazzi e il riposo pomeridiano degli anziani e di chi svolge lavori che comportano turni notturni».
Nella petizione, il gruppo di residenti aveva chiesto la sospensione delle attività del padel prima delle 14 e dopo le 21 ed interamente nei giorni festivi. Una richiesta che non poteva essere accolta, salvo dimezzare le prenotazioni. «Oltre al problema acustico – aggiunge Sangiovanni - siamo venuti a conoscenza che presto arriverà anche la copertura ai campi per renderli utilizzabili tutto l’anno, con l’aggiunta di pannelli fonoassorbenti, cose che causeranno pure uno sgradevole impatto ambientale ed estetico in un quartiere residenziale».
Ma le lamentele non finiscono qui: «Per la costruzione dei campi è stata modificata la viabilità, con conseguente aumento della pericolosità per i pedoni che transitano nella zona, dove abitano numerosi bambini. La modifica ha comportato l’aumento della difficoltà di passaggio in entrambi i sensi di camion e trattori e aumentato la velocità di percorrenza della curva, dove in precedenza era presente il segnale di stop, ora rimosso». Non ultimo, i residenti non condividono l’eliminazione del parco pubblico preesistente, utilizzato dai bambini della zona, senza una consultazione preventiva. «L’impatto dei due campi – conclude Sangiovanni - e presto anche degli spogliatoi, ha peggiorato l’impatto visivo e ha fatto deprezzare le nostre case. Per quanto mi riguarda, se le cose non cambieranno, mi rivolgerò a un legale oppure cambierò residenza».
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