L'ANALISI
01 Novembre 2022 - 05:10
PIADENA DRIZZONA - Era inevitabile che accadesse, com’è già avvenuto in tanti altri centri. Parliamo delle lamentele nei confronti di chi viaggia sui monopattini elettrici con un po’ troppa disinvoltura. Sui social si sono alzati i mugugni di una cittadina piadenese che ha chiesto di fare qualcosa nei confronti di chi scorrazza sul vialetto ciclopedonale che collega Piadena a Vho, lungo via Matteotti, procedendo con poca visibilità, senza fari e in punti poco illuminati. Con il rischio di essere investiti. «Sfrecciano, sbucano ovunque, di sera te li trovi all’improvviso mentre guidi l’automobile. Occorre mettere ordine nel traffico selvaggio di questi veicoli», dice un cittadino.
È evidente che il monopattino non è da colpevolizzare come veicolo in quanto tale, dipende sempre da come lo si utilizza. In diversi li usano senza rispettare le più elementari regole della circolazione. È capitato anche di vedere due persone a bordo, senza alcun segnale luminoso. Una condotta pericolosa messa in atto da chi non si rende conto di essere un pericolo per se stesso e per il prossimo. Le regole, come i controlli, esistono, ma sono spesso disattesi.
L'Onlit (Osservatorio nazionale liberalizzazione e trasporti) afferma che il monopattino elettrico è il più pericoloso tra tutti i mezzi, bici comprese. I dati sostengono che su 273 incidenti che vedono coinvolto un monopattino elettrico, nella maggior parte dei casi (92%) il conducente rimane ferito.
La legge stabilisce che possono guidare i monopattini sia i maggiorenni che i minorenni che abbiano compiuto 14 anni. Per gli under 18 è obbligatorio l’utilizzo del casco.
Un altro pericolo è rappresentato da quanti – e non sono pochi – continuano a viaggiare su provinciali e statali, di sera e di notte, privi di qualunque segnale luminoso e senza indossare giubbini ad alta visibilità.
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