L'ANALISI
CASALMAGGIORE: IL FUTURO DELLA CITTA'
11 Novembre 2022 - 16:50
Mario Gazzoli durante la sua relazione davanti al consiglio comunale di Casalmaggiore
CASALMAGGIORE - Stop a strutture medie e grandi di vendita e semaforo verde ai piccoli negozi di vicinato con superfici sino a 150 metri quadrati, no al consumo del suolo favorendo invece il recupero dei vecchi edifici, semplificazione burocratica, attenzione all’ambiente. Questi sono tra i cardini principali della variante generale al Piano di Governo del territorio di Casalmaggiore, adottata alle 23.23 di venerdì dal consiglio comunale, con il voto a favore della maggioranza e l’astensione delle minoranze. A introdurre il punto è stato il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Giovanni Leoni, affiancato in sala dai tecnici che hanno lavorato al nuovo Pgt: l’architetto Mario Gazzoli, l’architetto Simone Cadenazzi, responsabile dell’Urbanistica del Comune, il biologo Gianluca Vicini e il geologo Alberto Soregaroli.
Nella sua premessa Leoni, dopo la descrizione delle differenze tra il vecchio piano regolatore generale e il nuovo concetto di pianificazione territoriale, ha ringraziato «per la professionalità lo studio Pagliettini di Colorno» che ha seguito la «partita» urbanistica in precedenza: «Ora serviva però uno studio di architettura del territorio cremonese che conoscesse bene la normativa regionale lombarda e abbiamo optato per Gazzoli di Castelleone, che ha lavorato anche a Torre de’ Picenardi, e che collabora con le commissioni regionali per la rigenerazione urbana. Ringrazio i liberi professionisti che si sono confrontati con noi nel dare il loro supporto, i cittadini che hanno portato le proprie esigenze, consentendo di allargare il tema, i membri della commissione urbanistica, gli enti preposti e Padania Acque per i dati sulle criticità idrauliche. Dopo l’adozione — ha precisato Leoni — ci saranno trenta più trenta giorni per depositare eventuali osservazioni in vista del loro esame e dell’approvazione definitiva. Prossimamente faremo un incontro pubblico per la presentazione in modo più dettagliato del Pgt».
Gazzoli ha svolto una dettagliata relazione tecnica spiegando l’articolazione del Pgt e le differenze con il Prg. Nel merito delle decisioni, ha detto tra l’altro che sono stati individuati due corridoi di salvaguardia di 80 metri per la futura tangenziale ricavati dalla normativa del piano territoriale regionale: «Uno è definito come opera legata alla TiBre, con vincolo prescrittivo (il tracciato alto, nda), l’altro è a livello urbanistico coordinato con la Provincia di Cremona (il tracciato basso, nda)» e, come hanno assicurato il sindaco Filippo Bongiovanni e Leoni, quest’ultimo sarà inserito nelle previsioni del Piano territoriale di coordinamento provinciale. L’architetto ha anche spiegato che sono stati definiti «4 ambiti residenziali, 4 ambiti produttivi e 4 di rigenerazione urbana, che sono di una certa dimensione e devono stimolare il recupero edilizio. Si parla anche del recupero dei fabbricati rurali».
Annamaria Piccinelli ha manifestato compiacimento per la mancata previsione di nuove aree di media e grande distribuzione e per l’inserimento del tracciato di tangenziale bassa, «che spero sia recepito dalla Regione». Mario Daina ha rimarcato la necessità di approfondire la materia perché «questo è un documento politico e credo sia necessario si ampli la partecipazione del cittadino, perché qui si parla del futuro e delle condizioni per dare una prospettiva al territorio. Questa è una grande opportunità per la città e non dovremo sprecarla». Gazzoli ha evidenziato la responsabilità dei consiglieri, primi a dover avanzare suggerimenti: «È un punto di partenza: non fatevi problemi a presentare richieste».
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