L'ANALISI
04 Novembre 2022 - 14:41
CREMONA - «Purtroppo tra i clienti ho avuto la società Domac. Il referente? Un fantomatico Mauro Galli». Rosanna Covezzi è amministratore delegato della Video Production di Bologna, società che dal 1982 produce «contenuti video di alto livello, seguendo i clienti in ogni fase della lavorazione: concept, scriptwriting, location, casting, shooting, editing. Ogni passaggio è diretto, controllato e verificato. Con la nostra casa di produzione lavora un network di registi, direttori della fotografia video makers, motion graphic artist, professionisti di grande esperienza e giovani talenti, che sono con noi per produzioni su misura efficaci e originali».
Signora distinta, manager di polso l’ad Covazzi, nata al Cairo nel 1946, 76 anni portati un gran bene. Entra in aula, si guarda attorno: «È la prima volta, non mi è ma successo», dice. Poi si mette a raccontare di quando, a metà dicembre del 2018, «da La 7 mi arriva la mail di un cliente che voleva fare un video. Io ho detto di sì, poi ho avuto i rapporti con questo fantomatico Mauro Galli», persona «molto gentile», tipo «molto educato. Gli ho detto che poteva fare anche lo speaker per la voce». Già, la voce, perché l’ad Covezzi non lo ha mai visto di persona il «fantomatico Galli».
Come i funzionari dei più importanti Gruppi editoriali, anche la manager di Video Production ha intrattenuto i rapporti commerciali solo via mail o al telefono. Sempre quella mail , sempre quel numero di telefono. Un’eccezione, perché «solitamente io incontro tutti i clienti». Ma «il fantomatico Galli» non aveva alcun interesse a presentarsi e a tirare giù la maschera, almeno per l’accusa, convinta che Galli fosse Melega.
«Galli ci mandava il materiale in 3D. Marashopping era il logo che pubblicizzava nel video. Mi ricordo che si trattava della vendita di telefonini con prezzi. Io facevo gli spot che poi mandavo a Mediaset e a Cairo. Importo fattura entro 60 giorni. Galli l’ho sentito una sola volta al telefono: veloce, preciso, coinciso. Non ha pagato. Gli ho mandato un sacco di solleciti di pagamento». E il «fantomatico Galli» glissava, accampava scuse: «Mi scriveva ‘Ora ho da fare, devo chiedere in amministrazione’». Dopo i solleciti («Gli ho mandato un casino di Pec»), il «fantomatico Galli» è evaporato.
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