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CREMOSANO

Assalto al 70enne, «Mio padre li ha supplicati. Lo hanno pestato a sangue»

La figlia della vittima ricostruisce l’irruzione degli incappucciati: «Ho temuto che gli venisse un infarto»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

03 Novembre 2022 - 18:25

Assalto al 70enne, «Mio padre li ha supplicati. Lo hanno pestato a sangue»

CREMOSANO - «Un assalto brutale, nonostante mio padre li avesse supplicati di non fargli del male, spiegando loro di essere malato. Se fosse stato in forze si sarebbe difeso: ci ha provato, ma quello più robusto dei due lo ha picchiato con violenza, prima prendendolo a pugni e poi a calci. Quando sono arrivata e l’ho visto con il labbro spaccato e tremante per lo shock ho avuto paura che gli venisse un infarto».

La figlia racconta con angoscia il quarto d’ora da incubo vissuto dal genitore, rimasto in balia dei due ladri. Il 70enne, che vive con la moglie in una villetta a due piani, era in casa da solo martedì pomeriggio alle 15.20, quando i due malviventi sono entrati pensando forse che non ci fosse nessuno. Ad attenderli in strada, a bordo di una Golf bianca, c’era il complice. Una banda di professionisti che nella stessa giornata ha saccheggiato altre quattro case in paese.

Probabilmente, sono arrivati da fuori territorio forse dal milanese. L’ipotesi dei Carabinieri è che si tratti di sinti. «Ma parlavano in italiano — aggiunge la figlia della vittima —. Hanno suonato il campanello, al piano superiore, dove papà stava riposando a letto, non c’è il citofono e dunque lui non l’ha sentito. Si è svegliato quando ha udito i rumori sulle scale. Mi ha detto che i due, a voce alta, dicevano di essere Carabinieri. Lui, ovviamente, non ci ha creduto, ha capito che erano i ladri e si è alzato. Non ha nemmeno fatto in tempo ad aprire la porta della stanza che se li è trovati davanti».


Ed è cominciato l’incubo. «Mentre il più piccolo rovistava nei cassetti, l’altro lo ha afferrato e sbattuto a terra, voleva strappargli la catena d’oro dal collo. Non ci riusciva e mentre mio papà lo implorava di smetterla, lui lo colpiva. Poi, quando ce l’ha fatta, lo ha sbattuto sul letto e si è accanito ancora contro la sua gamba». Nel frattempo, il complice ha raggiunto l’altra stanza del piano superiore. «Papà è stato tenuto in ostaggio per alcuni minuti – aggiunge la figlia –: erano incappucciati, mi ha detto che erano mascherati come dei ninja. Cercavano la cassaforte, quando anche il secondo è andato nell’altra stanza, mio padre ha avuto la prontezza di chiudersi a chiave. Poi ha alzato la tapparella e si è affacciato urlando che c’erano i ladri in casa. Una vicina lo ha sentito».

A quel punto, i due sono scappati. Al piano di sotto, dove non avevano toccato nulla, si erano premuniti aprendo una porta sul retro per avere una via di fuga. Sono però usciti in strada, portando una scopa, da usare per colpire chi si fosse parato davanti a loro nel tentativo di fermarli. Il complice li attendeva in auto per la fuga. Oggi il 70enne, nel frattempo ricoverato e poi dimesso dall’ospedale – la prognosi è di 30 giorni per le ferite riportate nell’aggressione – ha sporto formale denuncia ai Carabinieri di Crema. «Da casa mancano, oltre alla catena d’oro di papà, la sua fede, quella di mia nonna e un altro paio di anelli», ricorda la figlia.


Da testimonianze raccolte in paese pare che la banda avesse organizzato un sopralluogo in giorno prima per scegliere gli obiettivi. «Mia madre ha spiegato ai Carabinieri di aver visto l’auto e con i tre a bordo proprio sotto casa lunedì» conclude la figlia. Le indagini proseguono a tappeto. I militari hanno a disposizione le immagini registrate dalla videosorveglianza comunale.

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