L'ANALISI
31 Ottobre 2022 - 08:32
Francesco Buzzella imprenditore cremasco presidente regionale di Confindustria
CREMONA - Francesco Buzzella, presidente regionale di Confindustria, lancia l’allarme sul nuovo regolamento europeo per la gestione degli imballaggi, voluto dalla Commissione e che potrebbe entrare in vigore a fine novembre. «Rischia di mandare in crisi 700 mila aziende italiane e, tra queste, anche l’intera filiera cosmetica, così importante per il territorio cremasco. Dobbiamo fare fronte comune con i nostri eurodeputati e il governo per stoppare questo regolamento e arrivare ad una sua immediata revisione». Si tratta di un testo già abbozzato a Bruxelles, che di fatto rivoluziona il sistema attuale del trattamento dei materiali. Una filiera che si basa sul riciclo delle materie plastiche e non solo, settore in cui l’Italia è tra i Paesi più attrezzati e tecnologicamente avanzati del mondo.
«In Europa abbiamo il primato» sottolinea Buzzella. Al suo posto, subentrerebbe il riuso integrale del packaging, senza
più rigenerarlo. Tra produttori, utilizzatori industriali e commercianti la svolta europea potrebbe avere pesanti conseguenze su 6,3 milioni di dipendenti e su un mondo produttivo che fattura 1.850 miliardi di euro. «L’impatto si annuncia devastante – prosegue l’imprenditore cremasco –: si va a intaccare il concetto del riciclo che sino ad oggi è sempre stata la linea dominante per il recupero dei materiali. Pensiamo, ad esempio, alle bottiglie d’acqua. Sino ad oggi la plastica viene triturata. Tramite processi chimico industriali viene poi creato un prodotto del tutto nuovo. Con il regolamento proposto dalla Commissione Ue si passa al riutilizzo integrale degli involucri che, innanzitutto, dovranno essere prodotti in plastica più pesante. Non ci sono studi chiari sul reale beneficio ambientale di questa soluzione, che significa dover recuperare la bottiglia integra, lavarla e disinfettarla, con l’acqua derivante da questa lavorazione che dovrà essere poi trattata. Come già capitato, la Commissione europea si muove in maniera ideologica, senza tenere conto delle conseguenze». Come per le bottiglie d’acqua, verrebbe abbandonato il riciclo degli imballaggi cosmetici, farmaceutici, alimentari e molto altro ancora. «Un sistema assolutamente sicuro se pensiamo all’integrità stessa dei prodotti che invece non sarebbe così garantita dal riuso – aggiunge Buzzella –: inoltre, se questo regolamento entrasse in vigore, tutto il nostro sistema di raccolta differenziata verrebbe stravolto e rivoluzionato. E ogni consorzio ne pagherebbe le conseguenze». Si tratta praticamente della totalità delle aziende associate al Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, a cui andrebbero aggiunte quelle del settore agricolo, della logistica e dell’Horeca, che pure con il packaging lavorano. Infine, i produttori di macchine per imballaggi. Insomma, per l’Italia sarebbe un disastro. Confindustria è già scesa in campo e chiama a raccolta le forze politiche e economiche del Paese. Non c’è assolutamente tempo da perdere. Serve un’azione immediata e incisiva nei confronti di Bruxelles.
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