L'ANALISI
08 Ottobre 2022 - 17:46
AZZANELLO - Sulle rive dell’Oglio c’è uno scrigno prezioso di ricordi e testimonianze del passato ma lo sanno in pochi. È «La Cesulina», che dal 2011 ad oggi Olivano Enrico Donini, pensionato innamorato della storia locale, ha trasformato in un piccolo museo.
«Un’esposizione etnica permanente», così c’è scritto sulla brochure che racconta la storia di Azzanello con oggetti, indumenti, strumenti di lavoro, fotografie, carteggio e attrezzi di una volta.
Donini l’ha ribattezzata «La Gremula», l’attrezzo nostrano che le donne usavano nelle cascine per preparare il pan biscotto. Tutti i reperti arrivano dalle case dei privati che in questi anni gli hanno dato volentieri una mano per servire la causa buona e giusta di conservare, ma soprattutto tramandare la memoria del paese e del territorio.
Le antiche navate della pieve costruita nel Medioevo, chiusa al culto nel 1950, sono diventate così vere e proprie sezioni del museo che ripercorrono la storia a ritroso e i momenti di vita di un tempo che non c’è più: dalla cucina, con gli arnesi che le massaie usavano per preparare il cibo, alla scuola, dalla cura dei piccoli all’arte sacra con i paramenti , i quadri e i simboli della liturgia. Ovviamente ci sono anche gli strumenti che uomini e donne usavano per guadagnarsi il pane. Grande spazio pure all’amor patrio con bandiere, elmetti, gagliardetti.
«Un patrimonio culturale di enorme valore storico e sociale – ha fatto scrivere Donini sulla presentazione – che diviene identità del luogo, il tutto messo a disposizione per poter trarne un contributo educativo».
A visitare la «Gremula» vengono infatti le scolaresche, gli ospiti delle case di riposo, ma anche visitatori occasionali. «Undici anni fa – spiega il promotore – ho chiesto all’allora sindaco Arsenio Molaschi il permesso di utilizzare l’edificio sacro che dopo essere stato concesso nel tempo in affitto dal parroco a persone e attività, era diventato un magazzino nel quale il Comune accatastava gli scarti; ho avuto l’autorizzazione e da allora ho iniziato chiedendo ai compaesani di portarmi materiale di tutti i generi che io ho sistemato e ordinato perché sono qui ogni giorno per organizzarlo in base alle tipologie; il Comune l’aveva infatti acquistata con l’intento di costruire una sala polifunzionale, ma l’operazione non è mai andata in porto e allora abbiamo ripulito tutto e sono partito. Bisogna venire a vedere per rendersi conto di cosa c’è».
Donini ha imparato bene la storia di Azzanello e veste volentieri i panni del Cicerone: «Do dei ragguagli storici prima di entrare – specifica – e quando la gente varca la soglia rimane estasiata».
Non c’è alcun biglietto di ingresso da pagare, è tutto gratis. Bastano e avanzano i complimenti per l’operazione culturale. Come quelli che ha ricevuto domenica dall’ex sindaco di Scandolara Ripa d’Oglio, che si è fatto accompagnare dalla figlia per ammirare di persona i capolavori.
«Da tempo voleva venire – confida Donini – e gli è strapiaciuto».
Il museo è aperto tutte le domeniche salvo quando Donini, che è un alpino in congedo del gruppo di Casalbuttano, deve assentarsi per partecipare a raduni e manifestazioni patriottiche e nel periodo invernale perché fa troppo freddo. E presto la «Gremula» approderà anche sulla vetrina virtuale di Facebook.
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