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CASALMAGGIORE-PIADENA DRIZZONA

Il Colleoni fermo in officina: «Stadler sta intervenendo»

Trenord: «Problemi di interfaccia tra impianto di terra e di bordo del sistema di segnalamento»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

03 Ottobre 2022 - 18:30

Treni, conto alla rovescia per i «Colleoni»

CASALMAGGIORE - Dopo i problemi evidenziati al nuovo treno ibrido diesel-elettrico Colleoni entrato in servizio il 12 settembre scorso e quasi subito costretto al ritiro in officina a Cremona, Trenord spiega di aver chiesto interventi risolutori al costruttore Stadler perché gli inconvenienti stanno determinando ritardi.

«I primi treni Colleoni consegnati dal produttore svizzero Stadler a Trenord dall’entrata in servizio, lunedì 12 settembre, hanno progressivamente evidenziato problemi di interfaccia tra impianto di terra e di bordo del sistema di segnalamento», spiega Trenord confermando i problemi evidenziati.

«Queste problematiche, che devono essere risolte dal costruttore svizzero in collaborazione con il gestore dell’infrastruttura – continua Trenord —, stanno determinando significative ripercussioni sui tempi di percorrenza. Trenord ha previsto l’immissione in servizio del primo Colleoni in seguito agli esiti positivi delle corse prova effettuate nel circuito di Bologna e sulla linea Brescia-Parma. Le irregolarità manifestatesi in modo imprevisto nelle prime settimane di esercizio hanno però superato le usuali problematiche connesse all’immissione di un treno completamente nuovo; per questo Trenord ha chiesto a Stadler maggiore tempestività ed efficacia negli interventi risolutivi».

In particolare, «dopo la riapertura della linea Brescia-Parma, in seguito ai lavori infrastrutturali che ne hanno causato la chiusura dal 17 luglio al 28 agosto, si è rilevato un aumento dei casi di mancata lettura, da parte del sistema di bordo, dei messaggi inviati da terra agli apparati del treno. I problemi di ‘dialogo’ fra sistemi di bordo e di terra causano la frenatura di emergenza delle corse e rendono necessaria una procedura manuale, da parte del gestore dell’infrastruttura. Ogni perdita di contatto – in alcune corse se ne sono registrate fino a quattro – provoca un ritardo compreso fra i 5 e i 15 minuti».

Questa situazione, aggiunge Trenord, «ha interessato sia le vecchie motrici Aln 668 sia i Colleoni; se dopo alcuni interventi, le criticità per i convogli vetusti si sono ridotte, la maggiore sensibilità dei software di bordo dei nuovi treni, adeguati ai più aggiornati standard europei di controllo della marcia del treno, sta influendo eccessivamente sulla soluzione del problema». 
«A tutto questo si aggiunge il fatto che i sistemi di bordo dei nuovi treni, adeguati alle più recenti normative di sicurezza, nell’avvicinarsi ad alcuni segnali disposti ‘a via impedita’ – i semafori rossi – innestano automaticamente una velocità di 10 chilometri all’ora. Questi continui rallentamenti causano un ulteriore aumento dei tempi di percorrenza».

Trenord ha chiesto a Rfi di «realizzare le azioni di adeguamento dell’infrastruttura che possano consentire di evitare i rallentamenti a 10 chilometri all’ora, in assenza delle quali si dovrà proporre all’ente regolatore un allungamento dell’orario e dei tempi di percorrenza». Una situazione che rasenterebbe il paradosso, considerando che l’introduzione dei Colleoni, secondo i desideri di tutti i viaggiatori, era attesa anche con l’auspicio che migliorassero i tempi di percorrenza. Ora la speranza di tutti è che i guai siano risolti al più presto.

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