L'ANALISI
29 Settembre 2022 - 20:07
ROMANO DI LOMBARDIA - Oltre un centinaio di persone, tra familiari, amici e conoscenti, hanno dato oggi l’estremo saluto a Fausto Gozzini, l’imprenditore 61enne ucciso la mattina del 14 a Casale Cremasco, freddato da un colpo di fucile esploso dall’arma dell’amico di Covo, il 78enne Domenico Gottardelli, ora in carcere. La salma è arrivata alle 15 sul sagrato, a bordo del carro funebre.
Ad accompagnarla la moglie Renata, con cui era sposato da 35 anni, e i figli Marco e Marcello. Tra gli intervenuti, anche alcuni dipendenti dell’azienda. Nell’omelia il vicario Daniel Boscaglia ha esortato a dire «No alla vendetta e alla sopraffazione. Bisogna imparare alla vita e ai fratelli uomini così come le guarda Dio. Ora preghiamo per Fausto». Al termine del funerale, che si è tenuto nella chiesa di San Pietro Apostolo, nel quartiere dove Gozzini viveva da una decina di anni con la famiglia in una villa in via San Rocco, la salma è stata cremata a Bergamo.
Gozzini era stato ucciso in ditta, la Classe A Energy. La fucilata all’addome gli aveva provocato un’emorragia interna. Nel successivo interrogatorio in carcere Gottardelli aveva confessato: «Eravamo amici da una vita e lui mi ha rubato 400mila euro in contanti». Poi, aveva aggiunto. «Mi sono tolto un peso». Il pensionato bergamasco ha sostenuto davanti al giudice che alcuni anni fa Gozzini gli avrebbe sottratto dal garage 400 mila euro in contanti.
L’imprenditore, secondo la versione fornita dal 78enne, avrebbe approfittato della relazione che aveva allacciato con la donna delle pulizie. Quest’ultima aveva le chiavi di casa del pensionato. Affermazioni al vaglio della procura di Cremona che ha disposto l’autopsia sul corpo di Gozzini. L’esame è stato eseguito martedì 20. Nei giorni scorsi è arrivato il via libera alla sepoltura.
FOTO: FOTOLIVE/JACOPO ZANINELLI
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