L'ANALISI
29 Settembre 2022 - 05:20
L'ingresso dell'Hotel Impero
CREMONA - Crescono le proteste per la movida chiassosa in piazza della Pace. E se da sempre a lamentarsi sono i residenti, storicamente costretti a notti insonni e periodicamente perentori nel domandare maggiori controlli, ora si fanno sentire anche i clienti dell’Hotel Impero, collocato proprio nel nel cuore della piazza punteggiata di locali e frequentata dai giovani.
Esemplificativo quanto accaduto nei giorni scorsi e messo nero su bianco, in una mail indirizzata ai colleghi, al direttore e al proprietario dell’hotel, Silvio Lacchini, da Sara, dipendente della struttura ricettiva. Sintetizzato: un cliente non riusciva ad addormentarsi e, ormai esasperato, ha chiesto tappi per le orecchie. È stata proprio Sara a mobilitarsi per trovarli: lunga ricerca e li ha finalmente trovati nella farmacia di via Dante. Consentendo così all’ospite di interrompere il flusso di note del dj set di quella sera, solo uno dei tanti che cadenzano le serate estive della movida cremonese nel cuore del centro.
Problemi in particolare il giovedì, quando la piazza è interamente invasa da centinaia di ragazzi: è la serata per gli universitari, l’inizio del fine settimana all’insegna di continui dj set. Risultato: di fatto, ormai, le sole notti di quiete sono il lunedì e il martedì ed è sempre più complicato assicurare ai clienti dell’albergo la tranquillità di cui avrebbero bisogno. Tutto ovviamente amplificato nella bella stagione, quando i dj set trovano spazio all’esterno dei locali e le persone si fermano fino oltre gli orari di chiusura. Non a caso, nella mail si legge che «inutilmente» la dipendente dell’Impero ha spiegato al cliente che il giorno successivo gli avrebbe cambiato stanza, dandogli quella più interna e al riparo da rumori e da musica. L’ospite non ha voluto sentire ragioni. La mail si chiude con una proposta: «Chiediamo se possiamo comprare tappi da tenere di scorta qui in reception per placare gli animi degli ospiti».
La situazione è confermata da un’altra collega, Chiara, che racconta di come la musica in piazza non sia l’unico problema. La strategia è riempire le stanze all’interno e quelle all’ultimo piano, ma anche questo non basta. «Al problema della musica, che nella maggior parte dei casi smette verso mezzanotte, si aggiunge il fatto che alcuni locali rimangono aperti ben oltre le due di notte — dice —. Dopo una certa ora io mi chiudo dentro. Ci sono gruppi di giovani che si fermano ai tavolini e fanno pasticcio, urlano, corrono da una parte all’altra. Non sono mancate risse con l’intervento delle forze dell’ordine, come documentato qualche tempo fa anche dal giornale».
E a farne le spese è l’ospitalità offerta dall’hotel: «Certe volte la musica è talmente alta che non riesco a capire le persone che si rivolgono alla reception — continua Chiara —. Quando abbiamo disponibilità, forniamo le camere all’ultimo piano o quelle che danno sull’interno, meno soggette ai rumori che arrivano dalla piazza. Ma non sempre è possibile e poi, molti, comprensibilmente ci chiedono le stanze vista Torrazzo. Ora speriamo che, con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, le cose si calmino un po’, ma tutto questo va avanti da mesi».
Silvio Lacchini, imprenditore e proprietario dell’Hotel Impero, commenta: «Nessuno vuole impedire ai bar di lavorare, ma credo che un conto sia l’intrattenimento musicale e un altro trasformare l’esterno di alcuni locali in discoteche all’aperto. Che si tratti della situazione di piazza della Pace, dove c’è l’Impero, o di quella di via Bordigallo, dove c’è l’Astoria, la problematica è comune: dopo una certa ora, va assicurata la tranquillità della zona. C’è forse bisogno di ripensare inseme il modo di vivere il cuore della città, coniugando le esigenze di chi vuole vivere il tempo libero e la sera con quelle di coloro che magari vengono in città per lavoro, per rilassarsi e non possono passare notti insonni».
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