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L'INIZIATIVA

Vela e salute mentale: due giorni sul Garda

Pezone: «Un modo per sperimentare contesti differenti da quelli quotidiani e offrire nuove occasioni di socializzazione». Casali: «L'obiettivo è imparare a costruire il proprio benessere dentro il disagio mentale»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

25 Settembre 2022 - 14:22

Vela e salute mentale: due giorni sul Garda

CREMONA - Sciogli le cime, ascolta il vento e prendi il largo. È iniziata così l’avventura di due giorni vissuta dagli utenti dell’Area Riabilitativa dell’UO Psichiatria 29, che hanno concluso l’estate vivendo un’esperienza indimenticabile al timone di una barca a vela. Organizzata in collaborazione con l’associazione Come Together Odv e l’associazione Vela Crema Asd – che ha messo a disposizione gratuitamente barche ed istruttori - l’iniziativa ha coinvolto una dozzina di utenti delle strutture riabilitative afferenti all’Asst di Cremona.

«È stato emozionante – afferma Luca con entusiasmo -. Ci hanno spiegato il linguaggio della barca e i diversi componenti, come quelli che un tempo si usavano a bordo dei velieri». Con lui c’erano anche Eleonora e Annalisa: «Abbiamo timonato come professionisti – raccontano –. È stata una navigazione bellissima e un’esperienza da ripetere».

Come sottolinea Roberto Pezone, Responsabile Area Riabilitativa della Psichiatria: «Questa nuova esperienza ha costituito una piacevole integrazione alla consueta programmazione estiva delle attività, un modo per sperimentare contesti differenti da quelli quotidiani e offrire sempre nuove occasioni di socializzazione in cui vivere esperienze relazionali positive». 

vela

Oltre agli aspetti ludici e culturali, i due giorni a contatto con la natura e l’ambiente lacustre hanno offerto numerosi spunti di riflessione in merito alle problematiche ambientali, come la siccità e la scarsità di acqua.

 

Guidati da uno skipper e affiancati dagli operatori, i partecipanti hanno imparato le nozioni base e le manovre essenziali per condurre una barca, sperimentando un nuovo modo di lavorare in gruppo.

«È stata per tutti un’esperienza piacevole, costruttiva e gratificante – aggiunge l’educatore Francesco Casali –. Un nuovo modo per imparare a costruire il proprio benessere dentro il disagio mentale. Hanno provato ad allargare la propria confort zone facendo qualcosa di mai provato prima. Hanno acquisito nuove esperienze e abilità, che possono aiutarli a migliorare la propria autostima e sentirsi al timone della propria vita».

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