Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

L'EMERGENZA CARO ENERGIA

Case di riposo allo stremo: «Futuro appeso a un filo»

Prima il vertice, poi il grido d’allarme unitario di Arsac, Uneba e Arlea: «Senza aiuti dallo Stato costretti ad aumentare le rette di 10 euro al giorno: spiace per le famiglie, ma non c’è alternativa»

Serena Ferpozzi

Email:

serena.ferpozzi@gmail.com

24 Settembre 2022 - 05:15

Case di riposo allo stremo. Aumento rette inevitabile

Walter Montini di Arlea, Giovanni Scotti dell’Arsac, Augusto Farina di Uneba e don Claudio Rasoli, presidente della fondazione Opera Pia Santissimo Redentore di Castelverde

CASTELVERDE - «Se non avremo sostegni e aiuti dallo Stato, ci troveremo costretti ad aumentare le rette fino a 10 euro al giorno (vale a dire 300 euro al mese) già a partire dal terzo trimestre 2022 per coprire i costi delle bollette». È il grido d’allarme lanciato ieri pomeriggio da Arsac e Uneba, appena terminato un summit con tutti gli associati territoriali presso la sede dell’Opera Pia Santissimo Redentore di Castelverde. «È una decisione sofferta, perché siamo consapevoli che questa operazione potrebbe mettere in difficoltà le famiglie, ma indispensabile per far fronte ai maggiori costi di energia elettrica e gas che colpiscono le case di riposo cremonesi» ha detto il presidente della fondazione Opera Pia Santissimo Redentore di Castelverde, don Claudio Rasoli.

Un settore, quello legato alle Rsa, importantissimo per la Provincia di Cremona, che conta 5 mila posti letto, fornisce lavoro a 7 mila dipendenti (che salgono a 9 mila se si contano anche gli indiretti) e coinvolge un bacino di utenti di circa 40 mila persone. «Il nostro settore – ha spiegato Giovanni Scotti, presidente Arsac – è un settore di nicchia, che è stato penalizzato durante il periodo della pandemia sia dal punto legislativo che dal punto di vista del personale. Ricordo bene il saccheggio di infermieri con conseguente dirottamento di queste figure verso il settore della sanità pubblica. E adesso siamo stati dimenticati, di nuovo. Nessuno ha pensato che le nostre strutture sono state duramente colpite dal caro bollette. Chiediamo una presa di posizione forte, una reale attenzione nei nostri confronti. Abbiamo fatto alcuni calcoli e in una struttura di 60 posti letto (residenza anziani) abbiamo calcolato una perdita di 200 mila euro, nelle residenze disabili di 300 mila euro. Se penso a Fondazione Sospiro, ad esempio, il costo dell’energia fino a luglio ha subito un aumento di un terzo del totale di tutto il 2020 e dobbiamo ancora affrontare gli ultimi mesi dell’anno. Le nostre strutture non possono abbassare il riscaldamento o chiudere i presìdi sanitari agli ospiti, abbiamo costi incomprimibili». Ed è per questo che hanno bisogno di aiuti.

Sulla stessa linea Augusto Farina, vice presidente Arsac e consigliere Uneba Cremona. «L’ultimo stanziamento regionale per noi non è risolutivo – ha aggiunto –. Si tratta di una media di un euro al giorno per ospite: una goccia nel mare. Nel contempo anche il tema approvvigionamento, seppur nelle nostre strutture sia garantito, non è secondario. Per questo abbiamo cercato una società che ci ha dato garanzie per la fornitura invernale del gas ed è in corso la gara per quella dell’energia elettricità».

Walter Montini, presidente di Arlea, proprio in questi giorni ha partecipato a un tavolo regionale facendosi portavoce del territorio e delle sue problematiche. «L’orizzonte regionale non è diverso da quello Cremonese. In provincia di Brescia, nelle comunità montane, alcune piccole strutture sono state costrette a chiudere e a cedere ai privati». Tradotto: il futuro delle case di riposo è appeso a un filo e le soluzioni che i vertici hanno non sono molte, nel caso non dovessero arrivare degli aiuti concreti dallo Stato. O si procede ad un aumento significativo delle rette oppure il rischio è il fallimento. Con il privato «pronto a fagocitare un servizio tanto prezioso quanto essenziale a livello territoriale. E sarebbe una grandissima sconfitta» conclude Scotti

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400