L'ANALISI
21 Settembre 2022 - 05:05
CREMONA - Nel pieno dell’emergenza caro energia, con imprese e famiglie alle prese con gli aumenti di luce e gas, ma anche del cibo, stando all’analisi dell’Unione Nazionale Consumatori Cremona, tutto sommato, resiste. Nel senso che risulta essere una delle città dove, almeno per mangiare e bere, la spesa è ancora sostenibile: l’incremento di «solo» il 7,8%, pari a 406 euro, la posiziona al secondo posto in Italia dopo Parma, dove i prezzi crescono del 7,6%.
Per il resto, il cibo più caro è a Cosenza (+13,9%), Ascoli Piceno (+13,4%) e Teramo (+13%), mentre il salasso di luce e gas pesa in particolare a Bolzano (+117,5%), Trento (+116,7%) e Perugia (+86,8%). Lo studio è stato stilato considerando due voci del paniere — cibo e bevande, e luce e gas — ed elaborando gli ultimi dati Istat relativi ad agosto.
Per energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia il rincaro ad agosto è stato del 76,4%, con una stangata a famiglia pari in media a 1.030 euro su base annua, in alcune città si è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno. A vincere questa non piacevole classifica dei cittadini più bastonati è come detto Bolzano, dove le spese per luce e gas volano del 117,5% su agosto 2021. E mentre sul gradino più basso del podio c’è Perugia (+86,8%), Cremona è 43ª con un incremento di spesa del 76,3%.
Le città meno tartassate sono nella Liguria, con Genova al primo posto con +63,4%, La Spezia e Imperia in seconda posizione con +64,5%. Segue la Sardegna con Sassari (4°, +64,7%) e Cagliari (5°, +66,4%). Bene anche Reggio Calabria (7° con +67,4%), e la Campania con Napoli (9° nella top ten dei virtuosi con +68,1%), Benevento (6°, +67,2%) e Caserta (8°, +67,5%).
Per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, saliti in Italia del 10,5%, equivalenti ad una mazzata pari in media a 592 euro in più su base annua, in molte città è andata ben peggio. A guidare la classifica della città peggiori è sempre Cosenza, che aveva già vinto a luglio, dove cibo e bevande segnano un rialzo del 13,9% rispetto ad agosto 2021, +898 euro in termini di aumento del costo della vita per una famiglia media.
Al secondo posto Ascoli Piceno, con un incremento dei prezzi del 13,4% e un aggravio annuo pari a 729 euro, al terzo Teramo dove mangiare e bere costa il +13% in più, pari a 695 euro. Seguono Imperia (+12,8%, 685 euro), Terni (+12,7%, 762 euro), al sesto posto Arezzo (+12,6%, +708 euro), poi Macerata (+12,4%, 675 euro), Avellino (+12,2%, +782 euro). Chiudono la top ten Verona, Potenza e Catania, tutte e 3 con un'inflazione del 12,1% e una spesa aggiuntiva a famiglia pari, rispettivamente, a 654, 706 e 701 euro.
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