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VERSO LE ELEZIONI: IL VIDEO

Lorenzo Guerini: «Dubbi zero, stiamo con l’Ucraina»

Il ministro della Difesa: «Chi vuole il contrario fa solamente gli interessi di Putin». L’abbraccio del Pd locale e l’invito: «Compagni al lavoro, compagni alla lotta»

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

20 Settembre 2022 - 19:49

CREMONA - «Oggi hanno premiato Mario Draghi come migliore statista dell’anno e noi l’abbiamo cacciato». Il ministro della difesa Lorenzo Guerini oggi a Spazio Comune per sostenere i candidati del Pd alle prossime elezioni, Carlo Cottarelli, Giorgio Pagliari, Velleda Rivaroli e Stefania Bonaldi che in serata l’ha raggiunto a Mantova. A dare il benvenuto al Ministro della difesa lo staff dirigenziale del Pd cremonese da Vittore Soldo a Luca Burgazzi, oltre al sindaco Gianluca Galimberti al suo vice Andrea Virgilio, al deputato Luciano Pizzetti.

Lorenzo Guerini stringe la mano al consigliere regionale Pd Matteo Piloni

All’attacco del Movimento 5 Stelle che lo ha definito «uno del partito della guerra», il ministro ha risposto rispedendo il messaggio al mittente da piazza Stradivari: «In questi giorni sto vedendo posizioni veramente imbarazzanti da parti politiche e parlamentari che hanno votato in Parlamento in un modo e poi, nel dibattito pubblico, sostengono l’esatto contrario — ha detto —. Abbiamo votato di aiutare l’Ucraina, rispetto all’aggressione di Putin e chi ha a suo tempo votato quali aiuti e oggi sostiene il contrario fa gli interessi di Putin, non vuole certo la pace, ma la resa dell’Ucraina».

Sulla notizia che vorrebbero iniezioni di soldi a partiti italiani da parte della Russia il ministro va cauto «invito a usare accortezza nel commentare queste notizie, ci sono organismi preposti — ha detto —. Non credo che il dossier americano aggiunga molto rispetto a ciò che già sappiamo, ovvero che ci siano Paesi terzi in Europa che agiscono per influenzare l’opinione pubblica anche nei processi elettorali, mi sorprendo di chi si sorprende».

Guerini e il sindaco Gianluca Galimberti

Il timore con la vittoria delle destre è quello di una virata ad oriente dell’Italia: «Ovviamente io credo che il futuro dell’Italia non possa che essere all’interno di un orizzonte europeo, credo che il patto euroatlantico sia motivo di sicurezza per il Paese ma al tempo stesso non possa essere data per scontata, bisogna essere coerenti quando le scelte chiedono di essere coerenti con questa appartenenza — ha spiegato —. Non è quello che è successo nella votazione In Europa sulle sanzioni all’Ungheria di Orban. La destra italiana, Fratelli d’Italia e Lega hanno votato contro, Forza Italia a favore, ma ormai Forza Italia è un’astrazione non è più un partito. E poi Meloni avvicinandosi la fine della campagna elettorale pian piano sta togliendo la maschera. Ha detto che la vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni aprirà le porte alla vittoria di Vox in Spagna e quello è un movimento di estrema destre. C’è una parte del centro destra che evidentemente guarda a un modello di governo che non ci appartiene».

Mediterraneo è spazio comune, ma attraversato da preoccupanti presenze russe: «Ora ogni crisi è una crisi globale, la crisi ucraina sta portando il Mediterraneo al centro della geopolitica, sono finite le crisi regionali. Stiamo vedendo come la guerra in Ucraina stia portando nelle acque del Mediterraneo una presenza russa significativa che deve essere guardata con attenzione, senza esasperarne il significato». Crisi globali e crisi locali: «La crisi energetica che ci troviamo ad affrontare ci chiede di continuare a percorrere la strada della differenziazione delle fonti energetiche — ha continuato —. Come Governo abbiamo varato il nuovo decreto aiuti, la politica deve assumersi questa responsabilità e operare per il bene comune».

La coerenza è il richiamo di Guerini al suo Pd, «mi chiedo cosa se ne farà Calenda dell’8% del risultato — ha concluso —. La guerra si gioca sull’uninominale, ogni volto tolto al Pd va alla destra, per questo compagni al lavoro e alla lotta», ha conclsuo il ministro ricordando il padre comunista ma anche confessando che il giovane Lorenzo Guerini si iscrisse alla Democrazia cristiana.

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