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M5S, i candidati: «Noi non siamo signori del no»

Salute e ambiente le priorità di Tacchini, Draghetti e Di Franco: occhi di nuovo puntati sulla Tamoil: «È d’interesse nazionale per la bonifica». Poi studio epidemiologico e stop alla Cremona-Mantova

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

19 Settembre 2022 - 05:15

M5S, i candidati: «Noi non siamo signori del no»

La foto di gruppo di candidati e militanti del M5S

CREMONA - «Non siamo noi i ‘signori del No’, ma lo sono piuttosto i politici che insistono con l’autostrada Cremona-Mantova, un progetto non sostenibile, impantanato e che sta bloccando ogni altra alternativa». Vanno all’attacco i candidati del Movimento 5 Stelle, presenti ieri pomeriggio in centro con un banchetto, volantini, spille e bandiere.

Sotto la Galleria 25 Aprile c’erano i due candidati ai collegi uninominali di Camera e Senato, rispettivamente la cremonese Paola Tacchini e il napoletano trapiantato a Bergamo Umberto Di Franco e il cremasco Manuel Draghetti, in corsa per la Camera nel collegio plurinominale al numero due del listino proporzionale. Con loro il consigliere regionale Marco Degli Angeli.

Centrale il tema della salute e dell’ambiente: «Noi chiediamo — ha spiegato Tacchini, che è anche candidata nel collegio plurinominale al numero 3 del listino proporzionale — che la Tamoil entri nell’elenco dei Sin, i Siti d’interesse nazionale ai fini della bonifica. Questo consentirebbe di accedere ai fondi nazionali per bonificare l’area e realizzare una rete di monitoraggio successivamente all’intervento. Si potrebbe iniziare subito sull’area esterna, fermando la contaminazione che prosegue, come verificato dalla Bissolati».

«C’è poi la questione — aggiunge Degli Angeli — dello studio epidemiologico che è in divenire dal 2016. L’inserimento della Tamoil fra i Sin, consentirebbe di portare lo studio all’interno del progetto ‘Sentieri’, studio epidemiologico nazionale finanziato dal Ministero della Salute».

Draghetti si concentra sul tema Cremona-Mantova e replica a distanza al leghista Roberto Calderoli che, giovedì in redazione, aveva spinto: «O vi dotate tutti di elicottero o fate l’autostrada». «Non serve l’elicottero, ma la buona volontà per una gestione sana delle risorse pubbliche. Noi vogliamo riattivare il tavolo voluto dal ministro Danilo Toninelli fra Regione, Anas e Ministero, per la riqualificazione della SS10. Se si fosse fatto anni fa, ora saremmo già avanti su questa opzione. Invece il partito unico dell’autostrada sta bloccando tutto. Quella arteria ha un preventivo, vecchio, di un miliardo: la riqualificazione della strada esistente costerebbe molto meno e con i denari risparmiati si potrebbero fare le opere accessorie che ora sono legate al progetto dell’autostrada (con il buco della Ti-Bre) e che vedremo forse fra 40 anni. Per acquisire il progetto da Stradivaria ad Aria la Regione ha postato 25 milioni. Si dichiari, invece, decaduta la concessione e si usino i soldi per fare la tangenzialina di Casalmaggiore, che costa 20 milioni».

Sulla Sanità, Tacchini va all’attacco del progetto del nuovo ospedale: «Un ospedalino che offrirà ai cittadini meno servizi». Infine sul Reddito di cittadinanza, i candidati rivendicano: «È stata una misura fondamentale per la tenuta sociale del nostro Paese e purtroppo lo sarà sempre di più, visti gli scenari di recessione economica. Lo stesso Istat ha certificato che il Rdc ha evitato a un milione di individui di trovarsi in condizione di povertà assoluta. È chiaro che sul versante delle politiche attive serve maggiore forza propulsiva da parte di Regioni e Province per quanto riguarda i Centri per l’impiego, che devono essere implementati. Il piano prevedeva 11 mila assunzioni e ne hanno fatte solo 3.900. Voglio anche notare che i parlamentari guadagnano 500 euro al giorno e si scagliano contro chi prende 500 euro al mese: facciano un bagno di umiltà».

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