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La Lega a Pontida, Comaroli e Bossi: «Le nostre radici non si cancellano»

Folta delegazione di dirigenti e militanti cremonesi, cremaschi e casalaschi al tradizionale raduno: «Ormai alla vigilia delle elezioni, la solita grande emozione»

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

19 Settembre 2022 - 05:20

Pontida, Comaroli e Bossi: «Le nostre radici non si cancellano»

Alcuni dei dirigenti della Lega e dei militanti cremonesi, cremaschi e casalaschi a Pontida

CREMONA - C’era anche una nutrita delegazione di militanti e dirigenti partiti dalla provincia di Cremona ieri al tradizionale appuntamento leghista di Pontida. Guidati dal senatore uscente Simone Bossi e dalla deputata soncinese Silvana Comaroli, candidata alla Camera sia nel collegio uninominale che nel plurinominale come capolista, i circa 50 cremonesi hanno riempito un pullman. E altri poi sono partiti per Pontida con auto proprie.

leghisti

Simone Bossi e Silvana Comaroli

«È stata — spiega Comaroli a nome anche di Bossi — una grande emozione, come sempre, vedere tutta quella gente sul pratone ed esserci in mezzo. Il raduno è per noi un giorno di festa in cui ricordiamo la nostra storia, le nostre tradizioni e le nostre radici. Un occasione in più per essere in mezzo ai militanti e per ascoltarli».

Il raduno nel paese della Bergamasca vuole ricordare la figura leggendaria di Alberto da Giussano e il giuramento dei comuni che formavano la Lega Lombarda per combattere contro Federico Barbarossa. Dunque un appuntamento molto legato alla prima Lega, quella di Umberto Bossi e del Carroccio. E il Senatùr a Pontida non c’è andato.

Ieri in prima fila sventolavano le bandiere della «Lega Salvini premier» e del leone di Venezia, oltre a un Tricolore al centro, in cima a un’asta che aveva più vessilli uno sull’altro. Non mancavano bandiere con Alberto da Giussano e quelle della Trinacria e dei Quattro mori, e la tradizionale scritta «Pontida 2022» in verde. Tra gli attivisti, tanti con cappellini blu e gialli con la scritta «Credo in Matteo».

«Ma — spiega Comaroli — non è cambiato nulla per noi. È sempre un momento di gioia e di ricordo di quella che è la storia della Lega. Sul pratone c’erano i gazebo di tutte le regioni e siamo stati particolarmente vicini ai militanti e ai sindaci delle Marche, colpiti dall’alluvione che ha fatto 11 morti».

Il pullman cremonese ha caricato militanti da tutta la provincia. È partito alle 7 da Casalmaggiore, dove è salito anche il sindaco Filippo Bongiovanni. Poi alle 7,40 a Cremona, tappa a Soresina e alle 8,30 il via da Soncino, con il vicesindaco Fabio Fabemoli. Sul pullman anche il referente provinciale Fabio Grassani e militanti da Castelleone, Pizzighettone, Castelverde e Robecco.

Dopo i discorsi, fra cui quello di Roberto Calderoli, a Cremona giovedì, e, naturalmente, di Matteo Salvini, il tempo per un momento di convivialità e poi di nuovo sul pullman alle 15 per il ritorno a casa.

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