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SAN GIOVANNI IN CROCE

Inclusione: «Verdure in azienda» alla Steelcover

Inaugurazione dell’orto aziendale. Il titolare Delvò: «Renato è diventato il nostro ortolano». Da un periodo di tirocinio all'assunzione a tempo indeterminato

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

15 Settembre 2022 - 15:42

Inclusione: «Verdure in azienda»  alla Steelcover

SAN GIOVANNI IN CROCE - E’ stato dato il titolo di “Verdure in azienda” all’inaugurazione dell’orto aziendale che Steelcover, carpenteria metallica con sede in via Sacchini 10/12 nella zona Industriale di San Giovanni in Croce, ha realizzato grazie alla collaborazione progettuale innovativa di Consorzio Casalasco Servizi Sociali e al supporto di Provincia di Cremona Settore Lavoro e Consorzio Mestieri Agenzia di Cremona.

“L’orto aziendale - ha spiegato stamattina la direttrice del Concass Cristina Cozzini - nasce da un approccio innovativo a beneficio dei propri lavoratori da parte del titolare e dalla passione e progressiva competenza dell’”ortolano” aziendale, che si è sperimentato prima attraverso un tirocinio lavorativo e che poi è diventato, a tutti gli effetti, con una assunzione a tempo indeterminato, parte dell’azienda”.

Questa esperienza, innovativa, ha dimostrato la possibilità, di coniugare in modo speciali diversi aspetti: la valenza sociale, quella ambientale data dall’utilizzo di metodi di agricoltura naturale, secondo i principi dell’agricoltura sinergica, senza uso di pesticidi e con pochissima acqua e l’impatto economico e di benessere aziendale. 

Il titolare Gianmario Delvò ha detto che “il compito di ogni buon imprenditore è quello di trasformare un potenziale problema in opportunità. Dovendo ottemperare alla legge che prevede l’assunzione di un portatore di disabilità, ci siamo incontrati con Renato, che ha manifestato il desiderio di non essere adibito a mansioni interne. Abbiamo scoperto la sua passione per l’orto e abbiamo pensato di adibire uno spazio sul retro, abbandonato da alcuni anni dopo che era stato in passato adibito a zona per le zucche su idea di mio padre, a questo progetto. I nostri dipendenti possono usufruire delle verdure distribuite in loco”.

Renato si è dedicato anima e corpo all’idea, facendola crescere. “E in agosto, nonostante fossimo chiusi dal 5 al 28, ha chiesto di poter continuare a venire qui per innaffiare e fare i lavori necessari”.

Renato ha ringraziato “tutte le persone che mi hanno fatto entrare nel mondo dell'agricoltura biologica, in particolar modo nel campo dell'orto sinergico. In questi nove mesi sono riuscito con le mie forze e con i validi consigli dei miei maestri a realizzare da un vecchio orto incolto un orto sinergico produttivo di ogni sorta di verdure. I miei ringraziamenti vanno a tutto lo staff della casa, a Lucio e Fabio che nei primi giorni di lavoro mi hanno affiancato nell'orto per realizzare i futuri bancali da coltivare. Poi è subentrata Chandra, che è stata la mia spalla destra e ha sempre dato dei buoni consigli. Un grande grazie a Gian Mario e Fausto (Arzini, socio di Delvò, nda) che mi hanno accolto nella loro azienda e si sono sempre resi disponibili ad ascoltare i miei progetti e a renderli fattibili. Un particolare grazie a Vittorio Ceresini, all'assistente sociale di Solarolo e a Germano Pini per l’aiuto. Di progetti, ce ne sono parecchi nell’aria. Io ce la metterò tutta perché vedere un lavoro finito bene e produttivo ti dà la forza di innovarti e cercare di migliorarti sempre di più”.

Presenti all’inaugurazione dell’orto, al quale è stata affiancata a pochi metri anche un’aiuola di erbe aromatiche, oltre alla Cozzini, il presidente del Concass Massimo Mori, Chandra Silenzi che ha seguito Renato sul campo, Fabio Perini degli inserimenti lavorativi, Simona Bassi, dello sportello servizi al lavoro, Giusy Tragni ed esponenti di associazioni di categoria.

C'erano anche i sindaci di Solarolo Rainerio Vittorio Ceresini con il vice Germano Pini, di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni e di Calvatone, Valeria Patelli. “L’auspicio - dice la Cozzini - è che questa buona pratica possa essere virale anche in altre aziende del Casalasco e del Cremonese, contribuendo a promuovere una sempre più crescente responsabilità sociale e inclusiva del territorio”. 

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