L'ANALISI
08 Settembre 2022 - 05:30
Alunni all'ingresso della scuola
CREMONA - Gli ingressi sono ancora differenziati, la scansione delle classi prime è invece un classico del primo giorno di scuola: istantanee dall’avvio dell’anno 2022/2023 davanti alle medie Vida e Anna Frank che hanno anticipato l’inizio delle lezioni di qualche giorno, rispetto al calendario regionale. Il motivo dell’anticipo è legato alla necessità di recuperare i 5 minuti di cui le scuole con ore di lezione di 55 minuti sono a debito.
Virgilio e Campi recupereranno invece facendo iniziative didattiche pomeridiane.
Le precauzioni anti-Covid rimangono: «Ho deciso di mantenere gli ingressi differenziati per controllare meglio gli accessi ed evitare assembramenti — spiega la preside del Vida, Laura Rossi —. Così pure la fruizione degli spazi interni sarà regolamentata e saranno preferite le attività all’aperto. I banchi per ora li mantengo distanziati. La mascherina è consigliata ai docenti, ma non obbligatoria. L’idea è avere un po’ di cautela, poi ci misureremo pian piano, in base all’andamento dei contagi».
Intanto i ragazzi entrano, riuniti in gruppi classe: Cristian accompagnato da papà Davide Pelizzoni non sta nella pelle: «Mi mancano i miei compagni, non vedo l’ora di rivederli», Brajan Tahirai va in prima ed è accompagnato da mamma Elvira che commenta: «È emozionato, ma anche molto desideroso di conoscere i suoi nuovi amici».
Maria Chiara Gamba, docente di italiano, commenta prima che la campanella suoni: «Ho un grande desiderio di una ripartenza più serena —pensando al Covid —, ma sempre attenta e rispettosa di alcuni accorgimenti: distanziamento, pulizia mani e strumenti di uso comune, mascherine se necessario. Nutro la speranza che la cultura e lo studio siano per tutti un obiettivo da perseguire con determinazione».
Alberto Devincenzi, docente di religione, commenta davanti alla sua classe: «Che impressione mi fa vederli senza mascherina, sembrano altre persone» e un po’ di commozione si intuisce dalla voce che si incrina.
Poco distante il rito del primo giorno di scuola si ripete davanti all’Anna Frank con le classi intermedie con ingressi differenziate e le prime davanti al cancello principale in via Novati. A fare l’appello, classe dopo classe, è la preside Barbara Azzali e affida ai docenti ogni singolo gruppo che disciplinato si avvia verso l’aula. Davide con papà Giovanni Guarneri attende il suo turno ed è convinto che sarà una bella esperienza, mentre Silvia Alquati e Francesca Guidani si conoscono già, si supportano l’un l’altra. Non sta nella pelle Beatrice Gemo, con al fianco la mamma, Nadia Bragalini ,che sottolinea come l’emozione sia tanta e si augura: «Speriamo che quest’anno possa essere vissuto sotto il segno della normalità e della possibilità di relazioni in presenza, per quanto la tecnologia ci abbia aiutato a non perdere i contatti con la scuola e con gli amici».
C’è voglia di normalità e così i banchi all’Anna Frank non sono separati. Torna il compagno di banco, una sottolineatura non da poco: «Pur con cautela, ma ho voluto che i banchi ritornassero ad essere uniti. I ragazzi ne hanno bisogno», commenta Azzali. E la soddisfazione di vedere gli studenti a pieno volto è negli occhi della professoressa Elisa Trevisi in terza C che dice: «Non ho quasi mai visto i miei studenti senza mascherina. La pandemia ci ha in parte rubato due anni, ora averli tutti qui e senza il volto coperto, mi sembra un sogno che si avvera». E la porta si chiude sulla prima ora di lezione.
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