L'ANALISI
06 Settembre 2022 - 05:10
CASALMAGGIORE - Con una percentuale dell’83,2% di raccolta differenziata dei rifiuti – numeri ben distanti dalle percentuali ad esempio presenti a Roma, ferma al 43,8% nel 2020 —, il Comune di Casalmaggiore è sempre più virtuoso. Fa meglio della media della Lombardia, giunta due anni fa ad una percentuale del 73,2% e della vicina Emilia Romagna, a quota 72,5 %. Merito di due fattori: l’efficienza della Casalasca Servizi Spa, che gestisce la raccolta a Casalmaggiore e nel territorio vicino, ma anche la indispensabile collaborazione dei cittadini. Fattori che hanno fatto crescere di oltre un punto la percentuale: nel 2019 era all’82%.
Secondo il rapporto di Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, anche nel 2020 la Lombardia si conferma fra le regioni più virtuose con l'aumento della raccolta differenziata. Con un totale di 3.428.177 tonnellate ha raggiunto il 73,3%, migliorando il risultato del 72% del 2019. Nonostante il periodo legato all’emergenza sanitaria e alle indicazioni dell'Istituto superiore di sanità di utilizzare la raccolta indifferenziata in caso di persone contagiate, la Lombardia è riuscita a mantenere un ottimo livello differenziata, grazie all'impegno di tutti i cittadini. «Ancora una volta – ha evidenziato l’assessore all'Ambiente e clima, Raffaele Cattaneo — la Lombardia, che nel 2010 aveva una raccolta differenziata pari al 49,2% e raggiungeva il 60% nella sola provincia di Cremona, oggi si configura tra le regioni più virtuose raggiungendo e superando nella maggior parte del territorio l'obiettivo nazionale di raccolta differenziata al 2012 al 65%». Il dato nazionale (Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2021) è pari a 63 %, mentre quello del nord Italia è pari a 70,8%. Parlando di Emilia-Romagna, la raccolta differenziata dei rifiuti è aumentata ancora nel 2020. Secondo i dati dell’annuale Rapporto curato della Regione, ha raggiunto in media il 72,5%, sostanzialmente in linea con l’obiettivo del 73% fissato dal Piano regionale dei rifiuti, nonostante i mesi di lockdown e restrizioni. Tra i capoluoghi di provincia il risultato migliore è stato raggiunto da Ferrara, con l’87,6% di rifiuti differenziati, seguita da Reggio Emilia (84,8%) e Parma (82,6%). Il peggiore da Bologna (55,4%).
Dando una occhiata ai dati puntuali sui rifiuti urbani relativi all’annualità 2020 pubblicati nel rapporto ambientale della Valutazione ambientale strategica inserita nel nuovo Piano di Governo del Territorio del Comune, in fase di elaborazione, emerge che la voce più rilevante, tra le raccolte differenziate, è quella del verde, pari a 2.625 tonnellate. Seguono carta e cartone, 1245 tonnellate, il «multimateriale» con 834, la plastica con 610, il legno con 468, i rifiuti da costruzione e demolizione con 317, gli ingombranti a recupero con 305, i metalli con 237. Di rilievo anche i Raee, Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, con 130 tonnellate. Nel computo ci sono anche 10 tonnellate di vernici, inchiostri, adesivi e resine 9 tonnellate di pneumatici fuori uso.
Nel 2020 sono stati raccolti 960 chilogrammi di toner per stampanti e fotocopiatrici, 1630 di farmaci, 1630 di oli e grassi commestibili, 1780 di oli e grassi minerali, 1278 di pile e batterie portatili, 586 di contenitori TFC, cioè imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris