L'ANALISI
02 Settembre 2022 - 05:05
CREMONA - Ben 396 infortuni sul lavoro in un solo mese, quello di luglio, in provincia: più di 12 al giorno e 72 in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Un dato terribile se si pensa che riguarda una piccola provincia come quella di Cremona, che a fine 2020 contava circa 145 mila occupati. Indipendentemente dalla gravità degli infortuni registrati, molti fortunatamente di lieve entità, si tratta anche di un dato che deve fare riflettere e soprattutto agire. A rilanciare le statistiche Inail è la Cisl Asse del Po. Ancora una volta decide di accendere i riflettori non solo sulle morti bianche, che quest’anno a Cremona sono già state cinque, ma anche su tutto ciò che le precede. E che si deve fare in modo di evitare con prevenzione, controlli, attenzione.
In termini percentuali in luglio a Cremona gli infortuni sono aumentati del 22,2% rispetto a dodici mesi fa e anche facendo un più ampio raffronto fra i primi sette mesi di quest’anno e i primi sette mesi del 2021, esce un quadro drammatico: da gennaio a luglio 2022 i casi di infortuni sul lavoro sono stati infatti 3.248, mentre nello stesso periodo di un anno fa erano stati 2.680. Un aumento di 568 casi, dunque, che si traduce in una crescita del 21,2%. Troppo. Soprattutto perché ormai da anni i sindacati si battono chiedendo manutenzioni, formazione e informazione.
Purtroppo anche le denunce di infortuni mortali confermano il peggioramento della situazione: da gennaio a luglio 2021 nel Cremonese ci sono state tre vittime, mentre nei primi cinque mesi di quest’anno sono già state cinque di cui una proprio a luglio. In tutta la Lombardia le morti sul lavoro sono state invece 90 in sette mesi, di cui 25 in provincia di Milano, 20 a Brescia, 8 a Varese e altrettante a Bergamo, 4 a Monza e a Pavia, tre a Como, due a Lodi e a Sondrio, una in provincia di Lecco.
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