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IL «SUPERSINDACO»

Rossoni in pole per l’incarico, nomination «spaccadestra»

Le opposizioni: buona l’idea, ma il primo cittadino di Offanengo è troppo legato all’asse Bonaldi-Casorati

Dario Dolci

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31 Agosto 2022 - 05:15

Rossoni in pole per l’incarico, nomination «spaccadestra»

CREMA - Gianni Rossoni è in pole position per diventare il primo supersindaco della nuova Area omogenea cremasca, progetto promosso dal primo cittadino di Crema Fabio Bergamaschi per rilanciare l’attività dell’organismo, che raggruppa i 48 sindaci del distretto. Il sindaco 73enne di Offanengo, ex vicepresidente e assessore regionale delle giunte Formigoni, da sempre uomo di centrodestra legato all’area cattolica di Forza Italia, rappresenta una figura di sicura esperienza istituzionale. Anche se sono ormai passati quasi 10 anni dal suo addio agli incarichi regionali, Rossoni ha ancora le giuste entrature a Milano, fattore che potrebbe pesare non poco nella scelta.

L’Area omogenea, infatti, avrà come primo obiettivo quello di intercettare i finanziamenti regionali per i macro progetti territoriali che possano riguardare la viabilità, i trasporti, l’ambiente e la sanità. Competenza e autorevolezza istituzionale fanno di Rossoni un nome che potrebbe catalizzare un’ampia convergenza, anche dal centrosinistra. Non mancano, però, alcune perplessità, per ora sussurrate, ma che presto potrebbero venire a galla. Ci sarebbe un fronte a trazione leghista che non vedrebbe di buon occhio Rossoni presidente/supersindaco. Lo ritiene troppo legato al passato recente dell’Area omogenea, ovvero la gestione Pd targata Aldo Casorati-Stefania Bonaldi. Un periodo caratterizzato dall’uscita degli otto comuni (Soncino, Casale Cremasco Vidolasco, Casaletto di Sopra, Palazzo Pignano, Romanengo, Salvirola, Ticengo e Trescore Cremasco) che nel 2018 avevano esercitato il diritto di recesso da Scrp. Solo a giugno sono rientrati in Consorzio.IT, Tra questi sindaci ci sarebbe chi preferirebbe, in alternativa a Rossoni, il primo cittadino di Soncino Gabriele Gallina. In quota Forza Italia.


BERETTA


Simone Beretta, consigliere di minoranza di Crema... non è uno slogan, ha un’idea rivoluzionaria: «Se il Cremasco vuole contare davvero, faccia un solo Comune e si sprovincializzi». Rimanendo in un ambito realistico, Beretta aggiunge: «Quando ho sentito la proposta non volevo crederci. Io, cittadino di Crema, ho bisogno di un supersindaco cremasco? In questo caso, Bergamaschi risulterebbe dimezzato nelle sue funzioni. Già all’epoca, quando venne nominato Casorati presidente dell’area omogenea non ero d’accordo. Se ci deve essere questo ruolo, deve toccare al sindaco di Crema. E se c’è un supersindaco, ci deve essere anche un presidente di Consorzio IT che risponda ai suoi obiettivi».

BORGHETTI

Concorda Maurizio Borghetti, candidato sindaco del centrodestra e oggi capogruppo di minoranza per la lista che porta il suo nome: «Mi pare sia giustamente assodato da parte di tutti i Comuni dell’Area, Crema compresa, che insieme si possono ottenere più risultati e più vantaggi, è naturalmente il Comune decisamente più grande a tirare le fila. Un supersindaco diverso da quello di Crema e relativa supergiunta secondo me non servono. Anzi, a mio parere, possono complicare le cose. Vedo però che i sindaci sembrano favorevoli, è pertanto giusto che vengano soddisfatti al di là dei singoli pareri. Come il mio che, nel caso, mi auguro sia sbagliato».

DE GRAZIA

Giovanni De Grazia, capogruppo di Fratelli d’Italia spera che «non si tratti soltanto del classico annuncio, ma che si faccia davvero qualcosa di concreto, utile per il territorio. Il termine supersindaco non mi entusiasma, preferisco parlare di un gruppo che coordini e che faccia gli interessi del Cremasco, senza divisioni di schieramenti. In un momento economico così difficile per tutti, famiglie, imprese, liberi professionisti, c’è bisogno di unità. Serve qualcuno in grado di svolgere al meglio questo compito di coordinamento, a differenza di quanto è avvenuto con Bonaldi e Casorati».


BERGAMASCHINI

Va oltre Andrea Bergamaschini, capogruppo consiliare della Lega, per lui conta la persona: «La figura designata è fondamentale per il nostro territorio che ora più che mai ha bisogno di linee comuni per svilupparsi ed aprirsi alla competitività e agli obiettivi di crescita, anche definiti dal Masterplan. È nostro compito però cambiare i paradigmi e le fondamenta di questo organo, sicuramente il coinvolgimento di più amministratori su specifiche funzioni è un ottimo passo avanti, appare però fondamentale la scelta della figura su cui farà perno tutta la struttura e che avrà il compito di aggregare e mantenere questa coesione d’intenti ed evitare che si giunga a situazioni centrifughe come nel passato».


GUERINI


Qualche dubbio, in seno alla maggioranza di centrosinistra, lo esprime Tiziano Guerini, referente di Italia viva. «Il supersindaco non può che essere quello di Crema, per una questione di centralità della città. Lo abbiamo sempre sostenuto, anche nel programma della lista di coalizione Crema riformista di cui facevamo parte con Verdi, Azione e Socialisti».

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