L'ANALISI
27 Agosto 2022 - 05:05
Una riunione dei sindaci cremaschi in aula degli ostaggi a Crema
CREMA - Ampia convergenza tra i sindaci di ogni schieramento politico sulla proposta del primo cittadino di Crema Fabio Bergamaschi: per rilanciare l’Area omogenea, permettendo al Cremasco di intercettare finanziamenti regionali e nazionali per progetti territoriali (dalle infrastrutture alla salvaguardia ambientale, dalla sanità al welfare), va creata la figura di un super sindaco, affiancato da assessori nominati tra gli amministratori singoli comuni. «Noi saremo il motore — ha detto Bergamaschi alla festa centrale del Pd a Santa Maria — ma non con un ruolo egemonizzante. Il super sindaco, non dovrà necessariamente essere il primo cittadino di Crema. Potrà essere anche di una parte politica non affine a quella che oggi amministra la città».
Sulla stessa lunghezza d’onda Gianni Rossoni, sindaco di Offanengo. «Sono molto d’accordo sul riprendere il percorso virtuoso dell’Area omogenea. La chiusura della vicenda dei recedenti che sono rientrati, ci dà l’occasione di ripartire, per presentare così il Cremasco in modo unitario a livello regionale e nazionale sui temi che interessano tutto il territorio, trasporti ferroviari, sanità, comunità energetiche. Inoltre c’è la gestione dei servizi, offrire ai cittadini soluzioni di qualità. Le radici sono profonde, non dimentichiamo il Consorzio intercomunale cremasco di 50 anni fa. Sono pochi i territori lombardi che hanno questa relazione istituzionale molto positiva, non dobbiamo perderla, ma rinnovarla. L’idea di una presidenza-sindaco e di una giunta è una modalità organizzativa importante. Un grazie al presidente Aldo Casorati che ha lavorato sino ad oggi e a cui dobbiamo la continuità dell’Area omogenea».
Per il sindaco di Pandino Piergiacomo Bonaventi l’unità del territorio è l’unica soluzione per raggiungere obiettivi di ampio respiro: «Ritengo valida la proposta di Bergamaschi sul futuro dell’Area omogenea e sulla sua nuova struttura. Adesso che il territorio si è ricompattato è il momento di costruire qualcosa di nuovo e le difficoltà emerse in questi ultimi anni, tra pandemia, guerra, carenza della medicina territoriale, hanno fatto capire a noi sindaci che se andiamo uniti qualcosa di buono riusciamo a fare. Sono convinto che la nuova Area debba avere una struttura snella ma nello stesso tempo rappresentativa e soprattutto un sindaco che sappia muoversi in tempi stretti, perché è importante ottenere risposte ma lo è ancora di più se si ottengono velocemente».
Condivide Aries Bonazza, sindaco di Ripalta Cremasca. «Bene la proposta di Bergamaschi e anch’io voglio ringraziare Casorati per il ruolo ricoperto in questi anni. Immagino che nei prossimi giorni verrà convocata una nuova assemblea per cominciare a mettere insieme le idee su come sviluppare questo nuovo organismo, con nostri delegati che possano occuparsi dei temi centrali per il territorio: trasporti, opere pubbliche, sanità, scuola».
Giovanni Sgroi, primo cittadino di Rivolta, commenta: «I partiti lasciamoli fuori: sono assolutamente d’accordo sulla creazione di un esecutivo, anche senza concentrare tutto sul sindaco del Comune capofila, ma con una figura di riferimento attorniata da altri elementi. Ciò renderebbe agile e presente a livello locale, ma anche in ambito regionale, l’Area omogenea. Ho già espresso ai colleghi il desiderio che questa proposta venga accettata creando un equilibrio territoriale nel Cremasco. Si tratta di una sperimentazione, per valorizzare un’area molto compatta che si è ritrovata dopo il rientro dei fuoriusciti. Certo non sarà facile, inevitabilmente ci potranno essere questioni in cui emergerà ancora il campanilismo».
Attilio Polla, sindaco di Romanengo, era stato uno dei dissidenti. «Ci vedremo presto con tutti i colleghi sindaci, proprio per parlare del futuro dell’Area omogenea, per capire gli indirizzi da prendere in prospettiva. L’importante è che si garantisca la rappresentatività di tutti gli enti aderenti. Gli errori del passato, ovvero decisioni presi da pochi Comuni, con gli altri che si adeguavano, non vanno ripetuti».
SPINO D'ADDA
Enzo Galbiati, sindaco di Spino, aggiunge. «La proposta di Bergamaschi nasce già a primavera, in occasione della chiusura della questione dei dissidenti, rientrati in Consorzio.it, che resta il braccio operativo del Cremasco. Un territorio è forte se è unito, l’avevo già fatto presente allora. Sono felice che si vada compatti verso l’obiettivo».
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