L'ANALISI
29 Agosto 2022 - 14:55
«Sburla la roda»
FOSSACAPRARA-CASALMAGGIORE - Pienone sempre e ovunque. Le feste del fine settimana appena trascorso hanno fatto registrare nel territorio un vero boom di affluenza. Vedi il caso di Fossacaprara e Quattrocase, letteralmente «assediate»: un successo che testimonia la voglia di ritrovarsi all’aperto e di stare insieme delle persone. Con il valore aggiunto del richiamo gastronomico.
Dopo due anni di stop a causa della pandemia, ieri sera alla Sagra di Fossa si è svolto il 16esimo Palio. E proprio Fossa si è aggiudicata la competizione di «Sburla la roda» che vede sfidarsi tra lanci di farina da parte del pubblico le due contrade del paese: Fossa, corrispondente ai numeri civici dispari, e Caprara, identificata dai numeri pari. Tre anni fa vinse Caprara e nel 2018 invece le due squadre avevano tagliato il traguardo insieme e il titolo numero 14 era stato assegnato ex aequo, per la prima volta, a entrambe.
Molto soddisfatta per la tre giorni della 22esima festa — da lei denominata «della ripartenza» — la neopresidente di OltreFossa, Carla Maffei: «È andata molto bene, è venuta tantissima gente e anche domenica sera c’è stato il pienone». Purtroppo si è verificato un piccolo infortunio ad un ragazzo di 21 anni di Viadana, nel tardo pomeriggio di domenica, durante una fase di Sburla la roda, ma per fortuna nulla di grave. Ha riportato solo una contusione ad un braccio, è arrivata l’ambulanza e lo ha portato all’Oglio Po in codice verde. Quattordici le squadre partecipanti al gioco, compresa una femminile, per la prima volta.
Nel bilancio della festa, tra i tanti aspetti positivi, c’è stato anche il pranzo raccontato con la presenza del fiduciario Slow Food Oglio Po Ileana Baruffaldi, quello di Slow Food Cremona Daniele Biazzi, di Mantova Gilberto Venturini, della Lombardia Claudio Rambelli, oltre ad alcuni produttori locali e al fondatore del Caffè la Crepa Fausto Malinverno.
Presenti anche i curatori del progetto gioco e cibo per il ministero, il «Geoportale» della cultura alimentare, cioè il racconto, aperto e vivo, della tradizione italiana del cibo. Una mappa-strumento per collocare le tipicità culinarie e alimentari nel proprio contesto geografico.
Da ricordare il momento d’esordio della sagra, «Un Liutaio sul Fiume», concerto di musica barocca in ricordo del liutaio e docente Mario Federici, la presentazione della pubblicazione di Mauro Ferrari «Il mio nome è un acronimo», tutta la parte ludica con i giochi antichi, gli ospiti giunti da fuori: i trampolisti di Schieti, i giocatori di morra di Barbariga ed i giocatori di cacio al fuso di Pienza. A Quattrocase i blisgòn hanno fatto furore. Sono una certezza e lo sanno ormai tutti.
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