L'ANALISI
28 Agosto 2022 - 05:10
COLORNO - Tutela e valorizzazione dell’ambiente coniugate strettamente alla cultura. È questa la chiave di lettura della «Discesa del Po 2022», che per la prima volta, in occasione della 12esima, il 10 e 11 settembre, proporrà un programma culturale organico, denominato «Un Po di qua… Un Po di là», a indicare le due rive del Grande Fiume, con una raffica di appuntamenti illustrati ieri mattina nella elegantissima Sala Minerva della Reggia di Colorno.
A fare gli onori di casa, di fianco a Damiano Chiarini, presidente dell’associazione che ha promosso l’evento — cioè Persona-Ambiente, insieme ad una rete di società sportive rivierasche, una ventina di Comuni delle province di Cremona, Mantova, Parma e Reggio Emilia, due Gal, associazioni ambientaliste, istituzioni pubbliche e private con il patrocinio di Mab Unesco —, è stato il sindaco di Colorno, Christian Stocchi: «Quello della Discesa del Po è un format molto apprezzato e dà l’idea di quanto il territorio è in grado di fare. Sempre più dobbiamo ragionare in termini di rete di comuni aggregata intorno al Po come collettore di valori».
Chiarini ha sottolineato come l’emergenza siccità di quest’anno abbia suscitato attenzione e voglia di fare di più per il fiume: «La due giorni della Discesa del Po serve a far conoscere dal di dentro il Po, consentendo di apprezzare e trasmettere la bellezza della natura». Alla base della scarsità di acqua cui abbiamo assistito c’è «la crisi climatica», che impone la definizione di una politica di azioni. «Essere comunità di fiume — ha continuato — ha richiesto del tempo. In questi anni si sono costruiti scambi e connessioni che hanno il loro comune denominatore nella riserva del Mab Unesco. E quest’anno, grazie a Susanna Ravelli e Mauro Ferrari, è stato costruito un programma culturale ricco di iniziative, prima e dopo la discesa».
Ferrari ha premesso che «l’impianto del programma è a budget zero» e che «l’idea è che si possa avviare un percorso di lungo respiro per fare in modo che ci si senta sempre più parte di una comunità». Ravelli, animatrice culturale di Cremona, prima di illustrare il programma degli eventi ha affermato che la discesa mira ad essere «un ponte tra le due sponde, sensibilizzando abitanti e visitatori sul tema dell’acqua e della risorsa idrica come bene comune». Centrale nel programma è il convegno che si terrà a Pomponesco il 7 settembre, «Acqua critica», che pone l’attenzione sulla vulnerabilità della risorsa idrica. Stefano Picca, vicepresidente della Canottieri Eridanea di Casalmaggiore, ha detto che «la partecipazione a questa manifestazione è sicuramente un motivo di orgoglio».
Grande soddisfazione anche da Carlo Negrini, presidente del Gruppo Canoe di Viadana, «anche nel ricordo di Umberto Chiarini». Il presidente degli Amici del Po, Paolo Antonini, ha sottolineato come il Po rappresenti «un esempio di superamento dei confini». L’assessore alla Cultura di Casalmaggiore Marco Micolo ha detto che «se in parte gli obbiettivi prefissati all’inizio sono stati raggiunti, ora si deve promuovere l’areale del Po, principale volano turistico, come regione: difficile da realizzare, ma avrebbe una serie di ripercussioni positive a partire da una uniformità di regole tra le due sponde, ad esempio per pesca e navigazione».
Il vicesindaco di Viadana Alessandro Cavallari ha detto che «è sempre un piacere enorme collaborare» e ha evidenziato come il suo Comune stia lavorando a una serie di interventi di riqualificazione delle zone vicine al fiume. Il direttore generale dell’Agenzia interregionale per il fiume Po Meuccio Berselli ha rimarcato come «queste iniziative sono quelle che fanno nascere il Brand, cioè il segno distintivo, del Po» e ha messo in luce come «i Comuni abbiano cambiato atteggiamento in questi anni perché ora lavorano insieme. Adesso è necessario strutturarsi per essere sempre più ospitali con i turisti che arrivano da fuori».
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