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CRONACA. IL SOPRALLUOGO

Tromba d'aria, danni passati ai raggi X: i rimborsi saranno parziali

Funzionari della Protezione Civile lombarda e del Dipartimento nazionale fanno il punto. Verifiche nelle zone colpite con il vice sindaco Virgilio e gli assessori Pasquali e Zanacchi

Giacomo Guglielmone

Email:

gguglielmone@laprovinciacr.it

26 Agosto 2022 - 09:45

Tromba d'aria: danni passati ai raggi X: risarcimenti più vicini

Un momento del sopralluogo

CREMONA - A 52 giorni dalla tromba d’aria che il pomeriggio del 4 luglio scorso ha devastato Cremona e alcuni centri della provincia, scocca l’ora dei sopralluoghi ufficiali da parte dei funzionari che gestiscono la complessa partita dei risarcimenti in relazione ad una parte dei danni subiti. Per il Comune di Cremona si parla di complessivi due milioni e 100 mila euro. L’elenco e i relativi importi sono già stati comunicati a Regione Lombardia a metà luglio, nell’ambito della procedura legata allo stato di emergenza di rilievo nazionale, poi chiesto ufficialmente dal Pirellone al Governo. Molto consistenti, in particolare, i danni subiti dal patrimonio arboreo (595 piante interessate, di cui 270 cadute).

Ieri pomeriggio, per fare il punto della situazione, vedere i luoghi più colpiti dal maltempo, acquisire relazioni, supporti video e fotografici e ascoltare i professionisti che hanno seguito la vicenda a livello locale, una delegazione di funzionari della Protezione civile della Lombardia e una composta da funzionari del Dipartimento della Protezione civile (che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), sono giunti in città.

Poco prima delle 17, la delegazione milanese e quella romana sono state accolte nella sala riunioni di SpazioComune dagli assessori Simona Pasquali (Mobilità) e Luca Zanacchi (Verde Pubblico e Sport) e dal vice sindaco, nonché assessore al Patrimonio, Andrea Virgilio. Presente anche una addetta di Aem.

Grazie anche al collegamento video con Giulio Torriello, l’architetto che segue la partita per conto del Comune, sono stati ripercorsi i fatti di quel 4 luglio, il tutto accompagnato da foto e, soprattutto, da video che lasciano ancora senza parole, a cominciare da quelli che inquadrano grosse piante che crollano nell’arco di pochi istanti, o come le coperture di un edificio di via Bergamo che volano via come fogli di carta per poi abbattersi su un’auto in transito. Al termine della riunione, amministratori e funzionari sono saliti a bordo delle auto per visitare i luoghi della città più colpiti.

Il primo passaggio è stato da piazzale Azzurri d’Italia, seguito da quello al Parco al Po, dove le vetture hanno attraversato la ciclabile e transitato nelle zone in cui si trovano ancora i segni della devastazione e i tronchi accumulati, tra cui quelli che saranno utilizzati dai liutai grazie alla convenzione siglata da Comune e Consorzio Liutai Antonio Stradivari.

Ancora la scorsa settimana lo scenario di quel grande polmone verde a ridosso del Po era un altro, poi, da lunedì scorso, gli interventi di recupero e sminuzzamento dei tronchi hanno permesso di cambiare volto al parco quasi ora dopo ora.

Le vetture sono transitate anche in prossimità del Comando dei Carabinieri del Nucleo Forestale, in largo Marinai d’Italia. Poi è stata la volta delle Colonie Padane (zona parcheggio). A seguire c’è stato il sopralluogo al ponte sul Riglio in viale Po. Lì, amministratori e funzionari sono scesi dalle vetture per condurre una verifica puntuale su una delle strutture più rilevanti tra quelle danneggiate. L’attività di rendicontazione dei danni subiti è stata molto precisa.

Il quadro generale, per i funzionari lombardi e del Dipartimento, adesso è molto chiaro. Ma non tutti i danni quantificati dal Comune saranno risarciti. La cosa dovrebbe andare in porto per circa un quinto di quei 2,1 milioni di euro indicati a luglio dall’amministrazione.

Il punto è che sono oggetto di risarcimento gli interventi necessari alla messa in sicurezza e ripristino di servizi. Quindi rientrano negli indennizzi le spese relative alle squadre entrate in azione e alle macchine operatrici impiegate per recuperare un’area, non quelle per piantare un nuovo albero.

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