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DOPO LA BUFERA

Tromba d'aria, a Sant'Abbondio danneggiati cuspide e tetto

Il vento stacca una delle quattro palle metalliche. Cade anche il pilastrino: squarcio nella copertura

Gianpiero Goffi

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redazione@laprovinciacr.it

09 Luglio 2022 - 17:01

Tromba d'aria, a Sant'Abbondio danneggiati cuspide e tetto

Croce, palla metallica e basamento caduti

CREMONA - Il nubifragio di lunedì sera ha causato danni anche al campanile di Sant’Abbondio, oltre a provocare il crollo di un albero in oratorio. Un turbine di vento ha infatti staccato e fatto precipitare una delle quattro palle metalliche laterali sormontate dalla croce, con il relativo pilastrino in muratura (del peso di una ventina di chilogrammi) che si trovano alla base della cuspide, e il tutto è caduto sul tetto della chiesa, aprendo una squarcio di circa 40 centimetri.

don foglia

Don Andrea Foglia

«Abbiamo sentito un tonfo sul tetto – racconta il parroco, don Andrea Foglia – e appena ci è stato possibile, era già quasi notte, abbiamo mandato un operaio a verificare il danno e a recuperare la palla, la croce e il pilastrino».

La croce è piegata, la palla presenta diverse ammaccature, mentre il tetto – tempestivamente riparato — è stato perforato dalla caduta, ma la robusta volta di cemento sottostante ha evitato guai peggiori. Il rischio più temuto era che l’acqua piovana penetrasse raggiungendo la volta della chiesa e andando così a impregnare e rovinare i preziosi affreschi (tutti restaurati negli anni Ottanta-Novanta): in particolare, data la posizione, quelli cinquecenteschi di Orazio Samacchini, di scuola manierista, raffiguranti l’Angelo annunciante e il re biblico Salomone.

IL CAMPANILE E' ALTO 38 METRI

Non è la prima volta che il campanile trecentesco della chiesa, alto 38 metri, subito visibile da chi entra in città dalla via Mantova, e più volte rimaneggiato – le quattro colonnine, così come il quadrante dell’orologio, vennero aggiunte nell'Ottocento dal celebre architetto Luigi Voghera – subisce i colpi delle intemperie.

Era la notte tra il 6 e il 7 gennaio 2012 quando, sempre a causa di una tromba d’aria, la croce e la palla principale, in rame sbalzato e dorato, si staccarono dal loro supporto e crollarono. E solo nel Capodanno 2020 vennero benedette nel chiostro da don Foglia dopo un accurato restauro e un complicato e spettacolare intervento di ricollocazione con l’utilizzo, da via Bernardino Gatti, di un braccio meccanico. Ora i tempi, prevede il parroco, dovrebbero essere più brevi, pur dovendosi naturalmente seguire tutto l’iter burocratico. Bisognerà inoltre verificare se le condizioni della parte di pilastrino rimasta alla base del campanile consentano di riposizionare quella caduta, o se necessiti a sua volta di un intervento. La riparazione della croce e della palla saranno affidate a un fabbro e si spera che, alla fine dell’estate, il campanile di Sant’Abbondio possa ritornare ancora una volta alla sua integra bellezza. 

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