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VERSO LE ELEZIONI: IL CASO

Baruelli, grana giudiziaria: «Ballano» centomila euro

La candidata di Azione-Italia Viva sarà chiamata a risponderne in Tribunale da Uniti per Cremona. Il 10 novembre sarà in aula come rappresentante legale della Fondazione Benefattori Cremaschi

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

25 Agosto 2022 - 09:55

Baruelli, grana giudiziaria: «Ballano» centomila euro

Bianca Baruelli

CREMA - C’è la «sfida appassionante», perché lei, Bianca Baruelli, prova a conquistare un posto in Parlamento, scelta dalla coalizione «Azione-Italia Viva-Calenda». Corre per il collegio uninominale di Lodi, inserita al quarto posto nel listino proporzionale dell’area Pavia Cremona Mantova. Ma c’è anche la grana giudiziaria, perché dal 2019 Baruelli è presidente della Benefattori Cremaschi, Fondazione alla quale nel marzo del 2020 — il mese buio della pandemia — la onlus Uniti per la Provincia di Cremona ha donato 100 mila euro quale «contributo nuovo reparto», così è scritto sulla causale del bonifico. È che il nuovo padiglione non è mai stato tirato su. La onlus presieduta da Mirko Signoroni (presidente dell’amministrazione provinciale) rivuole quei 100 mila euro: ha trascinato in Tribunale la presidente Baruelli. Il 10 novembre è fissata la prima udienza davanti al giudice civile.


Il «caso Benefattori Cremaschi» nasce dall’indagine shock della Guardia di Finanza sulle distrazioni di somme versate dai cremonesi all’Associazione Uniti per la Provincia di Cremona nata a marzo di due anni fa per dare un contributo all’emergenza sanitaria. Personaggio chiave dell’inchiesta è Renato Crotti, all’epoca dipendente di Finarvedi messo a gestire la onlus. Tipo insospettabile, Crotti: è lui il regista della Uniti: esamina le richieste che via via arrivano dagli ospedali, dalle Rsa e dalla Croce Rossa. E una volta ottenuto il benestare del consiglio direttivo, trasmette gli estremi su cui effettuare gli ordini di bonifico. Sono i giorni in cui la onlus dona ambulanze, fornisce dispositivi di protezione, acquista ventilatori polmonari, letti ospedalieri. Scoppiata il 20 luglio l’indagine, la Uniti per la Provincia di Cremona ci guarda dentro.

Il presidente Mirko Signoroni

E tra le varie «anomalie», balzano all’occhio quei 100 mila euro in favore della Benefattori Cremaschi quale «contributo per il nuovo reparto». Il segretario generale della onlus chiede chiarimenti alla presidente Baruelli. Storia di scambi di mail, di telefonate e carteggio riversati nelle 22 pagine di atto di citazione. Il 7 ottobre del 2020, Baruelli trasmette alla Uniti per la Provincia di Cremona la lettera con cui ha fatto una «iniziale richiesta di presidi, farmaci, apparecchiature da rianimazione ed altro in data 23 marzo 2020». Alla Benefattori Cremaschi arriva una mail di riscontro. La mail proviene dall’indirizzo renato.crotti@arvedi.it «dove, a nome dell’Associazione Uniti per la Provincia di Cremona, si comunicava — è scritto nell’atto di citazione — che i Soci Fondatori della stessa avrebbero ‘deliberato di erogare un contributo di 100 mila euro a fronte della vostra richiesta del 20 marzo’». Sul conto corrente della Benefattori Cremaschi arrivano i 100 mila euro.

Causale del bonifico: «Contributo nuovo reparto», niente a che vedere con presidi, farmaci, apparecchiature di rianimazione. Ma vi di più. Nella lettera di richiesta del contributo c’è una aggiunta, il paragrafo 6. Vi è scritto: «L’allarmatura e il telesoccorso di almeno 15 stanze e dei reparti onde monitorare gli spostamenti dei pazienti ed impedire che taluni possano magari uscire con un rischio di diffusione del contagio Covid, e il collegamento h24 con la Centrale Operativa in caso di necessità di assistenza immediata». La presidente Baruelli «rimane sorpresa», perché, afferma, quella richiesta non è mai stata fatta. La lettera, sostiene, «è stata artefatta».


Nella telefonata dell’11 ottobre, il segretario generale della onlus alza il telefono e la chiama. Vuole chiarimenti sulle sorti «di quella rilevante contribuzione liberale». Tra il carteggio fornito dalla Baruelli, c’è una nota del 4 giugno 2020 con cui «dichiara che l’Amministrato Ente ha attivato la progettazione per la realizzazione di un nuovo impianto di climatizzazione dei reparti di degenza del Padiglione San Gabriele attualmente destinati ad ospiti affetti da Covid 19 per l’importo complessivo di 497.764,44 euro» e che Uniti «ha anticipato la quota di 100 mila euro finalizzata al finanziamento dell’intervento di cui al progetto». Spunta, dunque, un progetto, almeno sulla carta, o meglio, in quella nota. Sollecitata dalla onlus a chiarire ancora, Baruelli «rappresentava al segretario che la dichiarazione sarebbe stata rilasciata su richiesta del dott. Renato Crotti — si precisa nell’atto —. Contestualmente, la presidente confermava, però, che l’intervento non era stato fatto e che mai sarebbe stato fatto a fronte del considerevole importo dei lavori preventivati, non sopportabile nel bilancio della Fondazione se non attraverso l’acquisizione di altri contributi liberali».


Il 16 ottobre, a mezzo Pec la presidente Baruelli fa pervenire alla onlus una nuova documentazione. Spiega meglio i contorni della richiesta, offrendo una «più completa e apparentemente diversa ricostruzione degli eventi», sostiene la onlus che nell’atto di citazione parla di «acrobatico tentativo della presidente di sviare la destinazione del contributo onde poterlo trattenere a bilancio della Fondazione». Uniti per la Provincia di Cremona rivuole i 100 mila euro, «non foss’altro per doveroso rispetto verso tutti quei cittadini che, con le loro erogazioni liberali, avevano riposto piena fiducia nelle capacità della stessa di poter fattivamente contribuire, nell’ambito del nostro territorio particolarmente colpito, al contrasto della gravissima emergenza sanitaria in corso». «No comment» dalla presidente Baruelli.

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