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Case della vergogna, la gara va deserta: cantiere rinviato

A settembre nuova procedura per i lavori agli alloggi in via Giuseppina. Le palazzine sono state costruite alla fine degli anni 60 e non sono mai state interessate da una significativa riqualificazione

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

19 Agosto 2022 - 05:10

Case della vergogna, la gara va deserta: cantiere rinviato

CREMONA - Dovranno attendere ancora, gli inquilini dei 33 alloggi di edilizia pubblica del Comune in via Giuseppina per vedere la riqualificazione delle tre palazzine «della vergogna» ai civici 6, 6A e 6B.

È andata deserta, infatti, la manifestazione di interesse con cui il Comune ha invitato cinque imprese che potenzialmente avrebbero potuto prendere parte alla gara per aggiudicarsi i lavori. L’importo base era di 859.284,74 euro (Iva esclusa) e il criterio di aggiudicazione era il prezzo più basso.

Ma le offerte pervenute in Comune sono state pari a zero. Le ditte invitate erano la Bottoli Costruzioni Srl di Valdaro Mantova; Edilalfa di Gonzaga; Impresa Cogni Spa di Piacenza; Sina Delfino e figli Srl di Zone (Bs) e la Cesag di Genova.

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Gli scheletri dei garage rimasti in abbandono dopo la rimozione delle coperture in amianto

«Ora — spiega Giovanni Donadio, dirigente del Settore Progettazione e Manutenzione del Comune — riproporremo la procedura a settembre, valutando con l’Ufficio appalti se procedere con una procedura aperta a chiunque sia interessato».

Le palazzine sono state costruite alla fine degli anni 60 e non sono mai state interessate da lavori significativi di riqualificazione. Si accede agli edifici da un passo carraio condominiale e da tre passerelle aeree che si affacciano su via Giuseppina.

Nella relazione tecnica si legge che «questi collegamenti (le passerelle, ndr) sono molto compromessi da fenomeni di carbonatazione del calcestruzzo e di ossidazione dei ferri». «Molto degradate e pericolanti» anche «le strutture in calcestruzzo delle autorimesse». 

Molto degradate e pericolanti anche le strutture in calcestruzzo delle autorimesse

E «l’impianto fognario è compromesso in diverse zone e presenta numerosi topiari». Le condizioni degli edifici avevano suscitato la protesta degli inquilini fin dal 2015. Gli interventi previsti riguardano principalmente la realizzazione dell’isolamento termico a cappotto, nuovi serramenti e impianti, la realizzazione di rampe per eliminare le barriere architettoniche, la rimozione della passerella della palazzina 6, la realizzazione di un nuovo ingresso e di un nuovo ascensore a servizio della stessa palazzina e la rimozione dei tre depositi per le biciclette. Saranno inoltre abbattuti gli scheletri in rovina dei 23 vecchi garage, rimasti in piedi dopo la rimozione delle coperture di amianto nel 2015 e ora invasi dalla vegetazione.

«Ma — aggiunge Donadio — il momento è molto, molto complicato a causa dei prezzi delle materie prime. Abbiamo problemi su tutti gli appalti e anche semplicemente a fare arrivare i pezzi di ricambio degli impianti. C’è stato anche un periodo in cui le aziende non si azzardavano a farci preventivi, visti i prezzi troppo volatili».

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