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CREMA: IL CASO

Case Aler: affitti non pagati, centomila euro «in fumo»

Non recuperabile» circa un quinto dei 550 mila euro delle morosità di chi vive negli alloggi popolari

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

11 Marzo 2022 - 05:15

Case Aler: affitti non pagati, centomila euro «in fumo»

CREMA -  Si tratta dei crediti relativi ad affitti non pagati dagli inquilini, dichiarati «non recuperabili» da Comune e Aler: ammontano a 101.818 euro. Sono il 18,4% dei 551.034 euro delle morosità di chi vive nelle case popolari cittadine. Come confermato dal vicesindaco e assessore alle case popolari Michele Gennuso «questi canoni, che non si possono più riscuotere, sono riferiti a inquilini che erano stati già sfrattati prima della fine del 2020». L’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale gestisce i 359 appartamenti comunali che si trovano in città, oltre ad avere altri 550 alloggi di proprietà. Nei giorni scorsi, la giunta ha preso atto del report relativo alle abitazioni dell’ente di piazza Duomo, «per le successive ed obbligatorie operazioni di carattere contabile». In merito a questi affitti irrecuperabili, Gennuso aggiunge: «Sono i canoni non pagati da persone che non risultano più rintracciabili». In questo conteggio rientrano anche gli inquilini deceduti. Non è dunque possibile procedere con la riscossione coattiva, e non risultano nemmeno discendenti o familiari su cui eventualmente rivalersi. Per la maggior parte si tratta di inquilini che non risiedono più a Crema o nel territorio da anni, compresi gli stranieri tornati nel frattempo nel Paese di origine.

Il rendiconto di Aler, girato agli uffici comunali, ha suddiviso la cifra complessiva in base al periodo trascorso da quando questi crediti dovevano essere riscossi. Gli affitti scaduti da oltre cinque anni e maggiori di 300 euro ammontano complessivamente a 53.898 euro, rappresentando dunque oltre il 50% dell’intera somma. Gran parte del resto riguarda affitti non pagati negli ultimi cinque anni, tra il 2015 e la fine del 2020, e per canoni sempre superiori ai 300 euro al mese: in questo caso la cifra complessiva è di 41.417 euro. A livello contabile i 53 mila euro vengono posti a carico del fondo sociale rischio abitativo, voce che farà parte del prossimo rendiconto di gestione degli alloggi di edilizia popolare residenziale. I 41.417 euro andranno invece a carico del Bilancio comunale. Come detto, la somma complessiva degli affitti non pagati, ha raggiunto a fine 2020 i 551.034 euro. Un nuovo aumento, dopo un periodo, coinciso con il 2019, in cui una buona fetta delle morosità era stata recuperata dal Comune. Nel 2017 le morosità accumulate avevano toccato i 580 mila euro, nel 2018 addirittura superato i 600 mila. Il dato 2019 aveva invece visto una discesa consistente: gli affitti non pagati erano pari a 460 mila euro. In quel periodo state adottate una serie di misure di riscossione coattiva, entrate poi a far parte della convenzione stipulata tra Comune e Aler nel 2021 e ovviamente relativa alla gestione degli alloggi comunali ad affitto calmierato.

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