L'ANALISI
11 Agosto 2022 - 05:15
Cheyne Larson
CREMONA - Dalle aurore boreali di Fairbanks in Alaska al deserto siccitoso del Po per seguire la sua passione: diventare liutaio. Non si è fatto intimorire dalla distanza, né dal cambio di clima Cheyne Larson, classe 1998, un ragazzone con barba rossa e con coppola indosso anche a 35 gradi che ha deciso di tentare la strada della liuteria.
«Suono da sempre il violino - racconta —, da sempre la musica è parte di me. Ho fatto studi tecnici, poi ho lavorato come meccanico in un’azienda di aerei cargo. Ma non ero soddisfatto, sentivo di aver bisogno di altro».
Galeotto nella decisione di lasciare l’Alaska per la città di Stradivari è stato il viaggio in Italia fatto l’anno scorso: «Io e la mia famiglia abbiamo visitato Venezia, Firenze, Roma e siamo venuti a Cremona, una tappa naturale per chi ama il violino - racconta -. Sono stato conquistato dalla città, dal Museo del Violino e dalle botteghe liutarie, dalla vostra piazza meravigliosa. Al mio rientro in Alaska ho cominciato a pensare che era giusto seguissi la mia vocazione e sono partito, dopo essermi informato su come poter imparare il mestiere».

E così il 24 maggio scorso Larson è arrivato in città, accompagnato dall’amico Sean che vorrebbe diventare archettaio e che ora è ripartito per l’Alaska. «Mia madre era perplessa, ma quando ha visto la città e la mia sistemazione non mi ha ostacolato - confessa -. Ho cercato su Internet dove poter imparare l’antica arte di costruire violini. Mi sono iscritto all’Academia Cremonensis, avevo visto anche il sito della scuola internazionale Stradivari, ma richiedeva competenze linguistiche in italiano che io non ho. Presso l’Academia Cremonensis ho potuto iniziare subito e in maniera intensiva a lavorare concretamente e a fare la prima tavola e il primo fondo. Mi è anche piaciuto il fatto che mi permettano di portare a casa gli strumenti e sapere che ciò che riesco a fare sarà mio alla fine».
Mentre racconta del suo esordio da liutaio, mostra sul cellulare la foto della tavola e del fondo di violino che ha realizzato, «sul modello di Andrea Guarneri, meno noto del figlio Giuseppe Guarneri Del Gesù, ma i suoi strumenti mi piacciono molto - confessa, mostrando una notevole competenza in merito -. Il corso durerà tre anni, il costo è di 15mila euro l’anno, non troppo diverso dal costo delle scuole in Alaska».
«Non è stato facile trovare casa, ma ora ho una bella sistemazione, e anzi la mia padrona di casa mi sta aiutando a inserirmi a Cremona, mi ha un po’ adottato, a dir la verità - confessa —. La cosa più dura, per ora, è abituarmi al clima e alla luce. Comunque a Cremona mi trovo bene, è una bella città. È impagabile potersi muovere in bicicletta e poi che bello la mattina del mercoledì e del sabato andare a scuola passando fra i banchi del mercato. Qui sto proprio bene».
Il futuro per Cheyne Larson è poter aprire una bottega tutta sua: «L’idea è trasferirmi in Germania, là vive una mia zia e di poter aprire una bottega con Sean che spero possa raggiungermi e imparare il mestiere di archettaio - conclude -. Un passo alla volta, ora mi aspettano tre anni di studio e lavoro, l’altro giorno la mia padrona di casa mi ha organizzato una vista in bottega, la bottega dei Conia ed è stato molto emozionante, ma al tempo stesso mi sono reso conto di quanto debba ancora imparare. Un passo alla volta, la mia nuova vita è appena iniziata».
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