L'ANALISI
02 Agosto 2022 - 05:20
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CREMA - Crema città del turismo, ma priva di bagni pubblici. Il problema è noto e si aggrava nel periodo estivo, quando l’afflusso aumenta notevolmente. Ormai sono da 130 a 150 al giorno i turisti che varcano la soglia dell'ufficio della Pro loco. Senza contare quelli che preferiscono il fai da te. A fronte di un così alto numero di presenze, la carenza di servizi igienici pubblici si accentua e crea dei problemi. «Avevo fatto presente a tutti i candidati sindaco che erano venuti a trovarci — afferma il presidente della Pro loco, Vincenzo Cappelli — che quella dei bagni pubblici era un’emergenza. Noi diamo la disponibilità dei servizi igienici del nostro ufficio e paghiamo una persona per tenerlo pulito con frequenza, ma non può bastare».
Una soluzione va trovata e non spetta alla Pro loco, anche se Cappelli lancia qualche idea: «Si potrebbe sistemare il bagno che c’è di fronte all’acquedotto e che serve nei giorni di mercato e magari realizzarne uno nella strettoia che collega piazza Garibaldi a via Civerchi, dove c'è un piccolo spazio libero. Si potrebbero fare a ingresso a pagamento, come fossero dei bancomat e poi andrebbero segnalati. È chiaro che servirebbe un servizio di qualità e una sanificazione costante. Ci vorrebbero almeno tre postazioni in centro città». Una possibilmente nei pressi di piazza Duomo, che è il punto più frequentato. «Se davvero le ex carceri ospiteranno un ostello, un servizio pubblico potrebbe essere realizzato lì. Direi che sarebbe un segno di attenzione verso chi viene in città».
Sulla necessità di risolvere celermente il problema interviene anche il consigliere comunale di minoranza di FdI Giovanni De Grazia: «La mancanza di servizi igienici pubblici è già stata segnalata anche dai cremaschi, non solo dai turisti. Spero che la nuova amministrazione comunale faccia qualcosa di concreto, perché si tratta di un'esigenza primaria. Non si può pensare che la gente vada ad intasare i bar, magari anche solo per sciacquarsi le mani».
L’urgenza è stata girata al neo assessore al Turismo, Giorgio Cardile: «È un problema noto all'amministrazione. Con il collega Franco Bordo stiamo ragionando come affrontarlo e come risolverlo. Sappiamo che non possiamo fare affidamento sui bagni dei bar. Ci vuole una proposta e la stiamo studiando. Siamo consapevoli che c'è bisogno di intervenire, anche alla luce dell'incredibile afflusso di turisti al quale stiamo assistendo».
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