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Il paradosso: sulla pista ciclabile vietate le... biciclette

Il sindaco Bonaventi: «Tratto di 300 metri per Nosadello troppo stretto: diventerà pedonale»

La Provincia Redazione

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04 Agosto 2022 - 08:28

Il paradosso: sulla pista ciclabile vietate le... biciclette

PANDINO - In un fase in cui le ciclabili sono il futuro della mobilità eco sostenibile e si tende a costruirne ovunque, ce n’è una che sparirà. O meglio, rimarrà fisicamente al suo posto, ma non sarà più percorribile in sella. Questione di giorni – il tempo necessario per rifare la segnaletica orizzontale e verticale – e una fetta dello storico percorso protetto che collega il capoluogo con la frazione di Nosadello verrà declassata a semplice marciapiede. Si tratta dei circa 300 metri che dal civico 6 di via Indipendenza raggiungono il parcheggio dell’ex trattoria Pesa. Di conseguenza, si interromperà la continuità ciclabile tra Pandino e Spino d’Adda. Chi andrà in bicicletta avrà due opzioni: scendere in strada, sulla trafficata provinciale percorsa ogni giorno da molti camion, oppure smontare di sella e attraversare la frazione a piedi spingendo la bici a mano. In caso contrario potrà essere multato.

Il sindaco Piergiacomo Bonaventi

«Non ci sono alternative, la parte in questione è troppo stretta, ha una larghezza di un metro e 40 centimetri che non rispetta le normative attuali» sottolinea il sindaco Piergiacomo Bonaventi, che ha appena firmato l’ordinanza che declassa il percorso. Un tracciato che esiste da oltre 20 anni, quasi pionieristico per l’epoca, e senz’altro utile per il collegamento in sicurezza tra la frazione e il paese. Ogni giorno, sono centinaia le persone che lo percorrono in bici. Negli anni, però, sono cambiate le normative, e sono nate nuove alternative per spostarsi. Ad esempio, i monopattini. La crescente presenza di persone che si muovono su questi mezzi elettrici è un’altra ragione della modifica decisa dal Comune, dopo il sopralluogo della Polizia locale. «Diversi residenti, le cui abitazioni si affacciano su via Indipendenza, si sono lamentati per il pericolo creato proprio dai monopattini – conclude Bonaventi –: sfrecciano a velocità sostenuta e l’uscita con l’auto dai passi carrai è diventata un terno al lotto. C’è il rischio di investire qualcuno». Escluse soluzioni alternative a breve termine, ad esempio allargare la ciclabile: manca lo spazio. Una prospettiva, ma al momento remota, sarebbe quella di costruire un nuovo percorso per i ciclisti che si stacchi dall’attuale all’ingresso della frazione, passi dietro Nosadello e si ricongiunga poi alla ciclabile, dopo l’ultimo semaforo in direzione di Spino. Servirebbero però centinaia di migliaia di euro.

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