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Guardia Medica: «Trattati come dottori di ‘Serie C’, i più sottopagati»

Lo sfogo dell’ex medico: «Ecco la verità, i camici bianchi ci sono, mancano gli specialisti»

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

08 Agosto 2022 - 05:25

Guardia Medica: «Trattati come dottori di ‘Serie C’, i più sottopagati»

CREMONA - Sono pagati una miseria per 12 ore filate di lavoro. Capita che prestino il servizio in due sedi contemporaneamente, in condizioni disagiate, perché le strutture sono fatiscenti. E insicure. «Non ci si deve stupire se c’è una emorragia di medici di Guardia Medica». Una emorragia di «specializzandi e specialisti tappa buchi» trattati come «medici di serie C; è il lavoro medico più sottopagato in assoluto».


Nella domenica (ieri) in cui dalle 8 alle 20, i sei presidi della provincia di Cremona erano chiusi «per carenza di medici», la motivazione di Ats Val Padana, un’ex Guardia Medica lombarda spiega come «stanno le cose e spiace, perché, poi, alla fine chi ci va di mezzo è sempre l’utenza. Il cittadino è giusto che sappia che i medici di Guardia Medica non ci sono non perché sono pochi. Si dice sempre che la causa di tutti i mali è il numero chiuso. In realtà, il numero chiuso non c’entra nulla. Di medici ce ne sono tanti. Il problema è che manca la figura dello specialista. Nel 2020 (dati pubblicati sul sito del Miur), i partecipanti alla prova di ammissione alle scuole di specializzazione sono stati i 15.873 a fronte di 8.776 borse di studio». Quest’anno è andata meglio: 15.873 partecipanti a fronte di circa 13 mila posti.


Medici sottopagati. «Io so che Ats Val Padana paga un medico di Guardia Medica una cifra ridicola: 23,39 euro lordi all’ora. Una cifra che è più bassa del Trentino, più bassa del Piemonte, del Veneto, della Toscana, della Basilicata. Colleghi pagati pochissimo rispetto alle altre regioni, per cui, tutti i medici che lavorano un po’ al confine, preferiscono andare in altre regioni. Uno che è al confine con Parma va a Parma, uno di Varese va a Novara, uno di Mantova a Verona».

Ma c’è dell’altro. «Spesso ti chiedono di coprire anche una seconda sede contemporaneamente. Domanda classica: ‘Ok, io lavoro il doppio, perché copro due sedi. Mi pagate il doppio?’. No. Se tu hai un carico di lavoro maggiorato sino al 25% in più, sono 6 euro in più anche se stai lavorando il doppio; 12 euro in più oltre il 25%. Ma il Medico di Guardia deve essere pagato per quanto è a disposizione, esattamente come il medico di base, il quale non viene pagato a seconda dei pazienti che vede in quel giorno. Viene pagato a seconda che abbia 300, 500, 1.000, 1.500 pazienti, cioè per il numero di persone per cui è a disposizione. È follia. Sono dodici ore di fila di turno in cui tu sei da solo. Per Mantova e provincia, di tutte e 14 le sedi, solo Mantova centro ha più di un medico. Così come Cremona e Crema, mentre le altre quattro sedi periferiche hanno un solo medico. Che lavora senza pausa, senza un infermiere, senza un’auto di servizio. L’attenzione inevitabilmente cala, perché la stanchezza è tanta. Questo è un altro motivo per cui la gente un po’ alla volta se ne va. Si ha un aumento del rischio medico-legale importante, nessun tutela e nemmeno una pagata adeguata. Si guadagna una miseria per lavorare di notte, di sabato, di domenica, a Natale, Capodanno, Pasqua, Pasquetta, Ferragosto, quando uno vorrebbe starsene a casa in famiglia».

Per l’ex Guardia Medica, «il problema è che tappano i buchi senza ricercare qual è il motivo per cui la gente se ne va». E «li tappano in maniera sbagliata. La Guardia Medica si regge sugli specializzandi. Da contratto, al medico in formazione specialistica è vietato fare molte cose. Ma gli è consentito di fare la Guardia Medica, altrimenti non la fa nessuno. E lo specializzando guadagna una miseria, perché ha una borsa di studio. Si tratta di di ragazzi che possono avere 30,35 anni, magari hanno un mutuo da pagare, hanno un figlio. Da qualche parte devono arrotondare. E fanno la Guardia Medica in condizioni terrificanti perché o è così o è così».


Altro punto. «Si dice che la Guardai Medica è un servizio che dovrebbe alleggerire il carico di Pronto Soccorso. È sbagliato. Ma questo è retaggio del fatto che manca una informazione sanitaria. Come Guardia Medica, il medico non gestisce l’emergenza e l’urgenza, perché, per definizione, l’emergenza e l’urgenza la gestisce il Pronto soccorso. La Guardia Medica gestisce le cosiddette prestazioni non differibili. Molta gente usa il servizio, soprattutto notturno, più che il sabato e la domenica. ‘Il medico di base oggi non è riuscito a vedermi, vado dalla Guardia Medica’. Non è così. La Guardia Medica c’è per la persona che sta male di notte, che sta male in quel momento: la si visita, se necessario, oppure le si dà una indicazione telefonica».


Medici di base. «È stato scritto che qualcosa di simile capita ai medici di base, che quando vanno in ferie, devono trovarsi i sostituti, ma siccome non ci sono, l’unica alternativa è di chiudere l’ambulatorio e suggerire ai propri pazienti di rivolgersi alla Guardia Medica. Non è così. Il medico di base non chiuderà mai l’ambulatorio se non trova il sostituto. Piuttosto, se è in una medicina di gruppo, il paziente viene reindirizzato ad un altro medico in rete. Lo preciso, perché queste informazioni errate confondono l’utenza».

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