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UN TESORETTO DA 102 MILA EURO

Il «5 per mille» in aiuto a 95 Comuni cremonesi

I contribuenti premiano i centri della provincia: in vetta alla classifica i più popolosi. Tra le sorprese Malagnino: soltanto 1.700 abitanti e 1.345 euro all’amministrazione

Elisa Calamari

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05 Agosto 2022 - 05:05

Il «5 per mille» in aiuto a 95 Comuni cremonesi

CREMONA - Sono 5.450, 95 dei quali cremonesi, i Comuni italiani che a luglio si sono visti versare contributi molto speciali. Quali? I fondi derivati dalle scelte espresse dai contribuenti, in sede di dichiarazione dei redditi 2021: attraverso il 5 per mille, agli enti locali sono arrivati 13 milioni e 267 mila euro (102 mila euro nella sola provincia del Torrazzo), poco più di un quinto di quanto devoluto alla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, che ha beneficiato di 68 milioni. Rispetto all’anno precedente, ai Comuni è arrivato il 17% in meno di risorse, con un media di 2.434 euro (contro i 2.500 dell’anno precedente). A superare quota 20 mila euro sono stati solo 49 città e naturalmente si tratta prevalentemente di capoluoghi di provincia, con Milano che la fa da padrona grazie a 390 mila euro. Segue Roma (324 mila euro) e Torino (144 mila euro).


In provincia di Cremona — come detto — sono 95 i Comuni che hanno ricevuto bonifici grazie alle scelte dei rispettivi residenti. Come facilmente intuibile, le somme maggiori sono andate ai centri con più abitanti: il capoluogo Cremona ha ricevuto 13.885 euro; a Crema 11.232 euro e a Casalmaggiore 5.352 euro. Ci sono però alcune sorprese, legate proprio al rapporto fra abitanti e fondi. È il caso ad esempio di Malagnino, circa 1.700 anime, che ha ricevuto 1.345 euro.

Naturalmente molto dipende dai redditi complessivi di chi ha presentato le dichiarazioni e scelto di barrare il Comune per l’assegnazione del 5 per mille, ma il sindaco Donato Losito legge il dato anche come un indice di gradimento: «È un piccolo ulteriore segno di vicinanza della cittadinanza alla cosa pubblica — dice — pertanto ringrazio chi ha avuto questa attenzione nei confronti del Comune di residenza. Io credo che questa scelta sia anche legata al fatto che, come amministrazione, stiamo riservando grande attenzione al sociale, alla scuola, allo sport. Insomma, attenzioni verso i bisogni della cittadinanza e verso i cosiddetti fragili. Forse anche quanto realizzato di recente, come ad esempio i parchi appena inaugurati, ha spinto la cittadinanza a scegliere il Comune. In passato abbiamo utilizzato i fondi arrivati per elargire contributi per i libri scolastici e per corsi di avviamento allo sport, proseguiremo lungo questa strada e infatti a breve approveremo nuovamente contributi per l’acquisto dei libri».


Anche per una cittadina come Pizzighettone, di circa seimila abitanti, i fondi frutto della scelta dei cittadini sono un segnale positivo. Nel borgo murato sono arrivati 1.538 euro. «Somma che non potrà certamente fare la differenza, ma che fa apprezzare la sensibilità di alcuni cittadini nei confronti dell’ente locale più prossimo alla gente — commenta il sindaco Luca Moggi —. Proprio i Comuni, infatti, rappresentano il primo e l’ultimo anello della catena, a seconda della prospettiva. Il periodo sicuramente è molto difficile, con un autunno alle porte che non potrà che ridurre i margini di manovra. Penso all’aumento dei costi, all’innalzamento delle spese per le utenze, al rinnovo del contratto pubblico con maggiori oneri a carico… però noi siamo qui a metterci la faccia e a lavorare, compatibilmente con le risorse a disposizione».

Moggi conclude con un invito alla riflessione, perché se è vero che è importante che i cittadini facciano qualcosa per il loro paese, lo è altrettanto che dall’alto non vengano dimenticate le piccole realtà: «Mi auguro possano essere aumentati i trasferimenti a livello centrale – conclude infatti il primo cittadino di Pizzighettone –: i Comuni ne hanno davvero bisogno». L’utilizzo e la rendicontazione dei proventi del 5 per mille dovranno essere effettuati entro l’anno successivo alla corresponsione degli importi. Sarà necessario che gli enti beneficiari osservino tutte le norme previste dalla legislazione in materia, ricordando che, annualmente, le Prefetture effettuano controlli ispettivi che possono comportare l’applicazione delle sanzioni stabilite dal Dpcm del 23 luglio 2020.

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