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MINI «RIVOLUZIONE» DELLA SANITÀ

La nuova Casa di comunità prende forma: via ai lavori

Gli uffici traslocati da via Gramsci a via Pombioli, previsti due anni di lavori al costo di 1,5 milioni

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

04 Agosto 2022 - 05:05

La nuova Casa di comunità prende forma: via ai lavori

La palazzina di via Gramsci che ospiterà la nuova Casa di comunità

CREMA - La Casa di comunità comincia a prendere forma. In corso il trasloco da via Gramsci 13 a via Pombioli, per lasciare poi spazio, nella sede dell’ex Asl, alla struttura socio sanitaria intermedia voluta dalla Regione che dovrà ospitare ambulatori medici (compresi quelli dei medici di base) e infermieristici, gli uffici per i servizi alle persone con disabilità, quelli di medicina dello sport e i servizi di cure palliative e psicologia territoriale. Serviranno ancora un paio d’anni per veder completata la riqualificazione da 1,5 milioni di euro dell’edificio, oggi sede di diversi servizi dell’Asst. In questi giorni, però, l’Azienda ha dato mandato di trasferire diversi uffici in via Pombioli, già sede del corso di laurea triennale in Infermieristica, ormai spostato nell’ex università di via Bramante. Il personale amministrativo di Asst ha già preso possesso dei nuovi uffici, ma ancora ci sono da sistemare scatoloni, arredi e altre attrezzature. Sono oggetto di trasferimento gli sportelli che non effettuano servizio di apertura al pubblico: la gestione acquisti, l’unità operativa programmazione, bilancio e contabilità, gli affari generali e legali, il controllo atti, l’ufficio trasparenza e anti corruzione. In via Gramsci si è dunque liberata una fetta dei locali al primo piano e la quasi totalità di quelli al secondo.

Il prossimo step saranno la progettazione esecutiva dei lavori di ristrutturazione e poi l’appalto, con una previsione di circa sei-otto mesi per arrivare all’apertura del cantiere vero e proprio, che dovrà adattare l’ex palazzina Asl alle necessità della Casa di comunità. Nei prossimi mesi dovrà inoltre concretizzarsi la sistemazione dell’ospedale rivoltano Santa Marta. Una parte dell’edificio sarà infatti destinato a diventare la seconda Casa del territorio cremasco. La fine lavori per entrambe le sedi è ipotizzabile nel 2024. Tutti gli Ospedali di comunità e le Case di comunità regionali vengono finanziati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il budget che il governo garantisce per ogni Casa è di 1,5 milioni di euro, e così sarà anche per via Gramsci e per il Santa Marta. I cantieri prevedono l’adeguamento edile e impiantistico.

Per quanto riguarda via Pombioli, l’Asst ha esteso il contratto d’affitto in essere sino al 31 luglio 2028, al prezzo di 58.976 euro più Iva all’anno, dunque 71.950,72 euro: è lo stesso canone che l’Azienda socio sanitaria pagava per la sede del corso di Infermieristica. A conti fatti, l’investimento da qui al 2028 ammonterà a complessivi 431.704,32 euro, Iva inclusa. Una spesa che, secondo i contrari al collocamento della Casa in via Gramsci – in pratica tutto il centrosinistra cremasco, che preferiva l’ex tribunale – poteva essere evitata. Dalla Regione, con in testa il vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, hanno sempre sostenuto come adeguare l’ex palazzo di giustizia alle necessità della struttura socio sanitaria fosse troppo oneroso. «Per quanto riguarda il fabbricato dell’ex-tribunale – aveva spiegato nei mesi scorsi Moratti – dalle valutazioni effettuate è emerso come lo stesso presenti caratteristiche strutturali e di manutenzione non del tutto adeguate ad una destinazione sanitaria, anche territoriale. Le stime preliminari di adeguamento, inoltre, hanno evidenziato costi molto elevati (le cifre circolate erano state intorno ai 5 milioni, Ndr)».

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