L'ANALISI
31 Luglio 2022 - 13:50
SAN GIORGIO (PIACENZA) - Organizzavano tornei attraverso i social e poi arrivavano da Cremona e dal Cremonese per giocare a poker. Una vera e propria bisca quella scoperta dalla Polizia dell’Unione Val Nure Val Chero a San Giorgio, in provincia di Piacenza: denunciate tre persone, sequestrato materiale da gioco - fra cui carte e fiches - oltre a contanti. Le indagini sono andate avanti per settimane e si sono appena concluse. Va fatta una premessa: il gioco del poker nella modalità Texas hold 'em in Italia prevede la possibilità di tornei di tipo sportivo, ma devono essere preventivamente autorizzati dal questore che ne verifica le modalità e ne autorizza lo svolgimento. La sala poker in questione, invece, non risultava regolare in quanto non possedeva il titolo autorizzativo della questura di Piacenza né aveva mai presentato richieste.
Inoltre, la modalità di gioco non era tra quelle consentite dalla Federazione italiana poker, in quanto la possibilità di iscrizione non era equa tra tutti i partecipanti ma avveniva per fasce predefinite di denaro. Il giocatore iscritto al torneo acquistava le fiches di quantità variabile in base al diverso prezzo dell’iscrizione e, al momento di esaurimento delle stesse durante il gioco, poteva continuare ad acquistarne altre e giocare fino a notte inoltrata. In base agli accertamenti, fra i partecipanti c’erano appunto prevalentemente cremonesi in trasferta e le adesioni venivano raccolte tramite gruppi Whatsapp, mentre le informazioni riguardo ai tornei si reperivano su Facebook.
A segnalare anomalie e sospetti sono stati gli assistenti civici di San Giorgio, che durante un’attività di presidio del territorio hanno notato un via vai di persone nell’edificio adibito a tale attività. Sono seguiti gli accertamenti della polizia locale, che ha infine compiuto un sopralluogo e denunciato tre persone. Nell’occasione proprio la polizia ha ricordato i rischi della ludopatia, contrastati attraverso progetti portati avanti con l’associazione La Ricerca e con il dottor Maurizio Avanzi del Sert di Cortemaggiore: «L’impegno quotidiano degli agenti al contrasto di questo fenomeno è concreto e si avvale della collaborazione della rete costituita nel tempo da enti, volontari ed associazioni dedicate alla prevenzione di queste situazioni».
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