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Rotonda di via Gaeta: «Trappola per gli autotreni»

Oggi il test sulla nuova viabilità: manovra quasi impossibile per i bilici. E la Ferriera torna all’attacco

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

30 Luglio 2022 - 15:46

Rotonda di via Gaeta: «Trappola per gli autotreni»

CREMA - Nuova rotatoria alla prova ieri mattina in via Gaeta. Il manufatto ormai terminato, ma non ancora entrato in funzione, è quello sul quale convergeranno la strada in uscita dal nuovo sottopasso ferroviario attualmente in corso di realizzazione, via Gaeta, via Mulini e la breve bretella di accesso al supermercato Famila che sta sorgendo dove una volta c’era lo spaccio aziendale della Van den Bergh.

E proprio i tecnici inviati dal Famila hanno eseguito la prova del passaggio di un bilico, uno dei tantissimi che, una volta aperto il punto vendita, arriveranno quotidianamente a rifornire i magazzini e gli scaffali. Ebbene, chi ha presenziato alla manovra non ha potuto non rimarcare la difficoltà del mezzo pesante ad affrontare la rotatoria. Un bilico è un camion della lunghezza di 12 metri, dimensioni non trascurabili. Per chi viene dal sottopasso della piscina e deve aggirarlo, è necessario affrontare una curva quasi a gomito a filo con la trattoria Ferriera. Questo tipo di manovra è risultato problematico.

Per il momento, la rotatoria resterà chiusa, in attesa che possano terminare i lavori del sottopasso. La vera prova del nove si avrà nel momento in cui il traffico inizierà ad affrontarla, soprattutto quello pesante. Certamente, la prima prova non è stata entusiasmante. La variazione a livello viabilistico aveva suscitato nei mesi scorsi, come si ricorderà, anche qualche preoccupazione da parte del titolare della trattoria, con la quale la rotatoria confina. Il cantiere del sottopasso e la strada di uscita dal manufatto hanno in sostanza tolto il parcheggio che per anni era stato utilizzato da clienti, oggi costretti a lasciare le auto contro il muro della ex acciaieria.

Il ristoratore ha dato incarico a un avvocato di Milano di scrivere una lettera al Comune nella quale avanza una serie di richieste, a tutela della sua attività. La prima riguarda la possibilità di avere una piazzola per il carico e scarico delle merci. La seconda, quella di avere uno spazio ben definito per il parcheggio dei clienti.

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