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CREMA: SANITA'

Le cure a casa: via al nuovo piano per over 65 fragili

Progetto "Invertire il percorso" dell'Asst insieme alla cooperativa Igea. Assistente sociale e infermiere di famiglia per almeno 30 utenti

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

30 Luglio 2022 - 05:15

Crescita delle prestazioni, ma all'Asst servono almeno 13 medici

Ida Maria Ada Ramponi e una veduta dall’alto dell’ospedale

CREMA - Ridurre e prevenire i ricoveri sociali, compreso il repentino ritorno in ospedale dopo un periodo di degenza seguito da dimissioni. Per farlo, verrà potenziata la presa in carico multidisciplinare e domiciliare degli anziani. Questo il nuovo obiettivo dell’Azienda socio sanitaria territoriale di Crema, in partnership con la cooperativa sociale Igea, capofila del progetto «Invertire il percorso», promosso dalla Fondazione comunitaria della Provincia di Cremona. L’ospedale farà la sua parte garantendo il lavoro di un assistente sociale per 160 ore e l’impiego della figura dell’infermiere di famiglia per 180 ore per i prossimi 18 mesi. La previsione è quella di coinvolgere almeno 30 utenti over 65enni che presentano patologie croniche o comunque problemi di salute tali da renderli particolarmente fragili e vulnerabili e dunque potenzialmente ospedalizzabili. In base a quanto stabilito dalla direzione generale, guidata da Ida Ramponi, verranno effettuati una prima valutazione multidimensionale della situazione assistenziale, sociale e relazionale della persona. Nel caso si tratti di pazienti reduci da un ricovero, saranno seguiti con un’assistenza integrata nella fase successiva alla dimissione dal pronto soccorso o dal reparto ospedaliero. Se necessario saranno anche oggetto di un presa in carico da parte dei Servizi sociali dei rispettivi comuni di residenza.

L’Asst punta anche ad un approfondimento rispetto alle dinamiche e problematiche che inducono all’avvio di percorsi ospedalieri. Altro obiettivo sfruttare le dimissioni protette, grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, potendo così garantire un’assistenza domiciliare specifica per gli utenti. Infine verrà sperimentato un percorso di valutazione e presa in carico domiciliare precoce degli anziani che presentano dei disturbi di carattere cognitivo. Sarà un sostegno anche per i familiari, i cosiddetti caregivers, impegnati ogni giorno nell’assistenza dei propri cari. 

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