L'ANALISI
29 Luglio 2022 - 11:25
CREMONA - C’è già chi la chiama la «banda della camicia bianca»: quattro ragazzi ben vestiti, eleganti, alti, magri e con la mascherina sul volto. Uno resta in auto e gli altre tre entrano nelle case, le mettono a soqquadro e si portano via la cassaforte. È successo sabato in pieno giorno, verso le 13,30, in via Castellalto, in una villetta del quartiere compreso fra la Castelleonese e via Sesto. E sarebbe successo ancora in via Panfilo Nuvolone, al Cambonino, nella notte fra mercoledì e ieri. In entrambi i casi i quattro sono stati visti fuggire e una testimone ha anche preso nota della targa dell’auto, che però ai controlli sarebbe risultata falsa.
Il primo colpo è stato messo a segno sabato al 33 di via Castellalto. Si tratta di una della decina di villette a due piani che sorgono una attaccata all’altra all’estremità senza uscita della strada su cui si affaccia anche l’entrata carrabile del Politecnico. La casa era vuota perché gli inquilini, il marito con qualche difficoltà fisica e la moglie, entrambi sui 65 anni, erano al mare. Probabilmente la banda era a conoscenza della loro assenza e, forse, anche di molto altro. «Stavo riposando — racconta un testimone — quando mi sono svegliato sentendo un gran rumore di martellate da una casa vicina. Esco e vedo una loro vicina che mi dice concitata: i ladri! Sono scappati ma ho preso la targa. Sono andato a controllare e ho visto che la porta blindata era aperta, divelta. Allora per sicurezza ho chiamato un amico e siamo entrati insieme. Le camere da letto di sopra erano a soqquadro, come si vede nei film: tutto a terra, armadi aperti e cassetti rovesciati. Siamo scesi e in cucina abbiamo visto un buco nel muro, dove c’era la cassaforte. I ladri evidentemente hanno preso a martellate la parete e hanno divelto la cassaforte». Quindi è scattata la chiamata alla polizia, che in pochi minuti è intervenuta sul posto con una Volante. I derubati spiegheranno poi che dentro c’erano i gioielli e che fino alla mattina c’erano anche circa mille euro in contanti, fortunatamente ritirati dal figlio che doveva pagare il dentista. Ingenti anche i danni.
Presumibilmente la stessa banda è stata vista all’opera di nuovo, questa volta di notte, in via Panfilo Nuvolone. Anche in questo caso erano in fuga dopo il colpo. I testimoni li hanno visti scappare sulle scale e la descrizione è la stessa: alti, eleganti e con le camicie bianche. Al Cambonino è stato preso di mira un appartamento al quarto piano, anche questo vuoto perché gli inquilini erano in vacanza. Ancora da quantificare il bottino. Tra l’altro, a quanto pare la banda avrebbe fatto qualche altro tentativo citofonando ad altri appartamenti e desistendo dopo la risposta.
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