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SICUREZZA DEL TERRITORIO

Borseggi, smantellata banda attiva anche in provincia

Presi di mira gli anziani. Articolata indagine della Squadra Mobile di Lodi. E' stato possibile ricostruire diciannove eventi delittuosi. Due donne in carcere, obbligo di firma per il terzo componente

La Provincia Redazione

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25 Giugno 2022 - 12:25

Borseggi, smantellata banda attiva anche in provincia: tre in carcere

CREMONA - Prendevano di mira gli anziani e li derubavano: nelle ultime ore, personale della Squadra Mobile di Lodi, coordinato dalla Procura della Repubblica di Lodi, a conclusione di una articolata indagine, ha dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Lodi, nei confronti di due donne responsabili secondo l'accusa di diversi furti messi a segno con destrezza ai danni di anziani, oltre che a indebiti prelievi, per un totale di diciannove episodi perpetrati nelle province di Lodi, Milano, Bergamo, Cremona, Pavia, Monza, Novara, Piacenza, Brescia.

Del gruppo criminale faceva parte anche un uomo: nei suoi confronti il Gip ha emesso l'obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria per la firma.

L'indagine nasce a seguito del borseggio avvenuto a Lodi nell'aprile 2021 in un supermercato ai danni di una persona anziana con successivo prelievo indebito.

L'ATTTIVITA' DI INDAGINE

L'attività di indagine ha avuto esito positivo attraverso la combinazione tra indagini classiche di polizia giudiziaria e l'ampio utilizzo di strumenti e metodologie tecniche quali banche dati, sistemi di video sorveglianza, lettori targhe, analisi del traffico telefonico attraverso i quali è stato possibile ricostruire diciannove eventi delittuosi, risalendo per ogni singolo episodio alle generalità dei responsabili e le singole responsabilità degli stessi.

Preciso il disegno criminale, consistente in una mirata scelta dei luoghi, principalmente supermercati o centri commerciali ed in una precisa individuazione delle proprie vittime, per la maggior parte soggetti ultrasessantacinquenni, alle quali si approcciavano raggirandole in modo tale da poter sottrarre borse e portafogli.

Le vittime venivano individuate nella categoria anziani perché molto spesso conservano, unitamente alle carte di credito, anche il codice pin segnato in qualche foglietto, che spesso veniva facilmente reperito dai criminali, compiendo prelievi indebiti.

Gli stessi utilizzavano in modo alternato diversi veicoli, principalmente intestati a soggetti "prestanome", al fine di sottrarsi con astuzia ai controlli da parte delle Forze dell'Ordine.

Gli accertamenti hanno evidenziato l'indole criminale degli indagati, tutti con precedenti per specifici reati contro il patrimonio, senza alcuna attività lavorativa ed irregolari sul territorio nazionale che senza porsi alcuno scrupolo coinvolgevano i propri figli minori nell'attività di commissione degli eventi criminosi.

Il sodalizio in tale arco temporale è riuscito a sottrarre alle vittime una somma notevole, pari ad oltre 12.000 euro.

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