L'ANALISI
28 Luglio 2022 - 05:25
Carlo Calenda e Carlo Cottarelli
MILANO - Al cellulare risponde da Washington, dove attualmente si trova per lavoro; ma tiene costantemente monitorate le incandescenti vicende politiche nazionali l’economista cremonese Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica. In queste ultime ore il suo nome è stato più volte accostato ad Azione («Gli abbiamo affidato la stesura del programma per la ricostruzione dell’Italia», ha dichiarato al Corriere della Sera Matteo Richetti, presidente della formazione politica guidata da Carlo Calenda, mentre da settimane viene indicato come possibile candidato del centrosinistra a governatore della Lombardia.
«In realtà, sul piano dell’impegno diretto in ambito politico nessuno mi ha chiesto nulla; se accadesse farei le mie considerazioni, ma sono abituato ad occuparmi delle cose quando si verificano. Non quando ne scrivono i giornali... Ho il mio lavoro e rimango concentrato su quello», spiega.
Anche in ordine al programma di Azione, Cottarelli precisa la reale portata del suo coinvolgimento. «Facciamo un po’ di chiarezza. In questi mesi mi sono effettivamente dedicato a due iniziative. Già da un anno e mezzo sono presidente di ‘Programma per l’Italia’, il comitato scientifico di area liberaldemocratica al quale aderiscono Azione, Più Europa, Partito Repubblicano Italiano, Ali (Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia) ed i Liberali.
I committenti politici ci avevano chiesto di lavorare alle bozze di un programma comune di medio - lungo termine. Ci siamo occupati di diversi argomenti (dalla parità di genere al mercato dl lavoro, dall’energia all’ambiente, dalla concorrenza alla pubblica amministrazione, alla burocrazia); poi l’accelerazione delle vicende politiche ha ‘stretto i tempi’ ed ora vedremo in che misura questi nostri contributi saranno utilizzati per il programma da presentare agli elettori».
Dall’area liberaldemocratica al Pd, per il quale Cottarelli aveva accettato - fin dal settembre dello scorso anno - di entrare a far parte dell’Osservatorio degli indipendenti delle Agorà democratiche; insieme allo scrittore GianricoCarofiglio, ad Andrea Riccardi (fondatore della comunità di Sant’Egidio ed ex ministro), Annamaria Furlan (già segretario generale della Cisl), Monica Frassoni (ex europarlamentare di origini messicane, chiamata dal segretario ed ex premier Enrico Letta ad occuparsi dei temi dello sviluppo sostenibile) ed Elly Schlein, ex europarlamentare nata in Svizzera ed eletta nelle fila del Pd, attuale vicepresidente della giunta regionale dell’Emilia Romagna presieduta da Stefano Bonaccini.
Le elezioni politiche fissate per il 25 settembre hanno ovviamente modificato piani e tabelle di marcia dei due ‘comitati-laboratori’ nei quali si era impegnato Cottarelli. «A questo punto il nostro lavoro è praticamente concluso». Difficile dire se ora per l’ex Presidente del consiglio incaricato (venne chiamato dal Presidente Sergio Mattarella e rimase in campo quattro giorni - fra il 28 ed il 31 maggio 2018 - prima del varo del primo governo guidato da Giuseppe Conte) stiano per aprirsi le porte di possibili candidature al Parlamento o di eventuali incarichi ministeriali. Per i secondi sarebbe certamente presto, mentre per quanto riguarda le prime i giochi sono apertissimi e già ora in pieno svolgimento.
«Cosa prevedo per quando mi riguarda? Ripeto che sono abituato a stare ai fatti: per ora nessuno mi ha contattato né chiesto nulla». E questo vale sia per Roma che per Milano. Così l’ex direttore del Dipartimento affari fiscali del Fondo Monetario Internazionale rimane alla finestra: spettatore ovviamente interessato, con la non troppo segreta speranza che questa sia finalmente la volta buona.
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