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L'EMERGENZA IDRICA

Fiume Po: così la navigabilità è un «sogno spezzato»

Il tratto tra Cremona e Boretto risulta il migliore nel 2021 grazie alle opere di regolazione ma sono sempre meno i giorni con fondale sufficiente. Resistono le motonavi da turismo

Elisa Calamari

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26 Luglio 2022 - 05:20

Fiume Po: così la navigabilità è un «sogno spezzato»

CREMONA - Livello idrometrico stabile a -8,56 metri, con un paesaggio sempre più desertico lungo le sponde cremonesi. E mentre le imbarcazioni turistiche del Po sono ferme agli attracchi da settimane proprio a causa della secca (fatta eccezione per la Mattei, spostata prima della diga di Isola Serafini) da Aipo arriva un bilancio sulle condizioni di navigabilità lungo il fiume. Un po’ a sorpresa il tratto Cremona-Boretto viene incoronato come quello migliore nel 2021: lì l’alveo di magra è stato interamente sistemato con opere di regolazione di tipo longitudinale, che hanno garantito pescaggi di due metri per 150 giorni e pescaggi di oltre i 2,80 metri per 59 giorni.

FONDALI IN PEGGIORAMENTO

I livelli dei fondali però si discostano sensibilmente rispetto all’anno 2020, dato che sono stati caratterizzati dall’assenza di precipitazioni. Il tratto maggiormente deficitario è Foce Mincio–Pontelagoscuro (70 chilometri) con fondali di due metri per soli 70 giorni. Complessivamente la navigabilità del Po nel 2021 è dunque sensibilmente peggiorata rispetto all’anno precedente e anche i valori medi del quinquennio 2017–2021 evidenziano proprio l’anno scorso come quello più complesso sul fronte navigazione. In attesa del report 2022, che sarà sicuramente ancora più drammatico a causa dell’emergenza siccità in corso, Aipo conferma quindi il grande peso che la mancanza di precipitazioni ha sull’utilizzo del vecchio Eridano per i trasporti. Industriali in primis. L’analisi, pubblicata su Qui Po e curata da Luca Crose di Aipo, parla anche del tratto a monte della diga di Isola Serafini: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, fatta eccezione per l’area fluviale più vicina allo sbarramento, da Piacenza a Monticelli i fondali di oltre due metri sono stati registrati per soli 56 giorni in un anno.

«MEGLIO IL TURISMO»

«Dato l’esiguo numero di giorni con fondali sufficienti – spiega Croseè privilegiata la navigazione turistica che richiede pescaggi inferiori: per gli utilizzatori della via d’acqua è necessario avere certezza sui valori minimi di pescaggio per consentire una corretta programmazione dei trasporti fluviali, che può essere perseguita solamente con il completamento delle opere di regolazione dell’alveo di magra per valori di portata del Po non inferiori a 400 metri cubi al secondo (portata garantita per almeno 340 giorni all’anno). Gli approfondimenti e gli studi recenti – continua – hanno finalmente individuato la sistemazione a corrente libera, quale primaria soluzione per il miglioramento della navigabilità del fiume Po». La minore navigabilità del Po nel tratto inferiore, evidenziata anche nella media quinquennale, sarebbe legata anche alla diminuzione degli interventi di dragaggio sui bassi fondali, effettuati con draghe aspiranti refluenti in dotazione all’Aipo. Nel 2021 l’ente, tramite la Direzione navigazione interna, è riuscita ad armare una sola draga alla volta concentrando la sua attività nel tratto Cremona-Foce Mincio. L’attività di dragaggio, supportata anche da servizi con motodraghe private esterne ad Aipo, ha riservato particolare attenzione ai mandracchi delle conche di Isola Serafini e Cremona e dell’area prossima a foce Oglio.

I PASSAGGI IN CONCA

Confortanti però i dati sui passaggi nella conca di Isola Serafini nel corso del 2021, a riprova dell’attuale vocazione turistica del fiume: fra le porte vinciane del canale artificiale sono transitate 325 imbarcazioni, di cui 318 da diporto, gara o turismo e solo 7 da lavoro.

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