L'ANALISI
22 Luglio 2022 - 05:10
VIADANA (CICOGNARA) - «Un anno fa alla stessa ora mi era stata diagnosticata una neoplasia al pancreas e oggi (ieri, ndr) esattamente alle 17.15 ho soccorso un uomo che stava agonizzando al bordo della strada». Davvero una storia incredibile quella di Giovanni Bravi, 60 anni, che ieri ha soccorso e salvato un 58enne in bicicletta che si era accasciato a terra.
«Mi trovavo a Casalmaggiore e stavo tornando a Cicognara — racconta il noto commerciante di pennelli di via Piave — quando ho notato una persona in sella alla bici che stava perdendo l’equilibrio e che è finito per rovinare a terra, proprio davanti all’azienda Gangemi. Ho subito girato la macchina alla prima rotonda e sono tornato indietro. Faceva un caldo tremendo e non c’era nessuno che passava in quei momenti. Ho subito notato che quell’uomo respirava a fatica e sempre più debolmente. Ho chiamato il 118 e i carabinieri con la preoccupazione che quel ciclista non ce la facesse a superare la crisi. Era diventato sempre più pallido fino a quando, fortunatamente, è arrivata l’ambulanza (da Bozzolo, ndr) che ha preso in cura quel malcapitato. Spero che ora si sia ripreso e stia meglio».
Ma, come detto, l’accaduto acquista contorni molto particolari alla luce della vicenda personale di Bravi che proprio un anno, coincidenza del tutto singolare, aveva ricevuto una mazzata dopo un’ecografia effettuata all’Oglio Po. «Mi avevano diagnosticato un tumore al pancreas, una notizia che mi aveva messo ko, per la gravità della situazione e per il lungo percorso di cure che avrei dovuto affrontare nei mesi successivi. Ho avuto la fortuna di essere curato dal dottor Stefano Panni e dalla splendida équipe del Day hospital dell’ospedale di Vicomoscano. Sono stato sottoposto a quindici cicli di chemioterapia e oggi mi sento più sollevato rispetto a quella terribile mazzata di un anno fa. So che quel tipo di neoplasia è particolarmente aggressivo e sono allo stesso modo consapevole che la guarigione è molto difficile ma devo dire di essere molto fiducioso. Non so cosa mi riserverà il destino ma vediamo di andare avanti», chiosa l’imprenditore.
«Anche ciò che mi è successo esattamente nello stesso giorni e alla stessa ora 12 mesi dopo mi fa molto pensare: un anno fa mi sentivo più morto che vivo e ora ho contribuito a salvare una persona da un possibile decesso. Gli stessi carabinieri mi hanno richiamato per ringraziarmi e per elogiarmi per il mio intervento. La data del 21 luglio è decisamente da segnare in blu sul calendario. Mi sono accadute storie che non avrei mai immaginato di trovare sulla mia strada».
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