L'ANALISI
20 Luglio 2022 - 17:01
CREMONA - «Aiuto, aiuto». Si è messa ad urlare così forte che il vicino di casa è corso in suo soccorso. Era «agitatissima» l’anziana di 83 anni. Due delinquenti l’avevano appena truffata, spacciandosi per tecnici del gas. Sono evaporati con i gioielli e contante per circa un migliaio di euro.
Il colpo è andato a segno qualche giorno fa in un appartamento in via Belcavezzo, vicino a piazza Marconi, l’ultima via, guardando il Museo del Violino.
Truffa classica. «Signora, siamo due tecnici del gas, c’è una perdita molto pericolosa, ci apra, dobbiamo controllare». «Fuga di gas», «pericolo» sono parole che mettono in allarme, figurarsi una persona anziana che in più vive sola.
La vittima ha fatto entrare in casa i truffatori. Professionisti, quei due che hanno spruzzato del gas irritante. «Signora, prenda i suoi gioielli, li infili in una busta e la metta nel frigorifero».
L’anziana ha fatto quello che le era stato detto di fare. Tra l’odore di gas, la confusione, il cuore che va a mille, i due si sono infilati in camera da letto. Lì c’era nascosto il contante, lì lo hanno trovato. Sono spariti, evaporati.
«Aiuto, aiuto», si è messa a gridare l’83 enne che ha capito di essere cascata nella trappola quando ha aperto il frigorifero e i suoi gioielli non c’erano più.
In via Belcavezzo è arrivata la polizia. L’ha chiamata il vicino di casa. L’anziana non è riuscita a dare un identikit dei delinquenti. Sta indagando la Squadra Mobile che ha già acquisito le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona.
La truffa messa a segno in via Belcavezzo ricorda una analoga andata in scena in una villa in viale Po, il 25 novembre scorso. «Devo leggere il contatore dell’acqua». Poi, all’improvviso, le urla: «C’è una fuga di gas, c’è una fuga di gas, aprite che qui scoppia tutto».
E loro, marito e moglie, 83 anni ciascuno, spaventatissimi, avevano aperto la porta a quell’uomo «vestito più o meno come un vigile del fuoco». In cucina, un forte odore di gas, gli occhi che bruciano, la gola irritata. E, per casa, «forti scoppi».
Caos, confusione e terrore. Poi era arrivato quell’altro «in divisa: giubbotto blu e la scritta Polizia locale sopra il taschino». Quei due, travestiti da pompiere e vigile avevano fatto piazza pulita di argenteria e gioielli di famiglia custoditi in cassaforte. «Mia moglie ed io non siamo affatto rimbambiti — aveva raccontato l’anziano —. Io non apro mai a nessuno, ma sentire gas, ‘scoppia tutto’, le esplosioni. Spero che quei vigliacchi li prendano».
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