Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CORONAVIRUS. IL QUADRO

Covid, in provincia altri 458 contagi

In Lombardia 11.928 casi e 30 morti. Cala il tasso di positività al 21,8%. L'esperto: «La malattia è più rara, nuove scelte sulle regole»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

16 Luglio 2022 - 17:25

Covid, in provincia altri 458 contagi

CREMONA - A fronte di 54.634 tamponi effettuati sono 11.928 i nuovi casi di persone positive al Covid in Lombardia - 458 in provincia di Cremona - per un tasso di positività del 21,8% in calo rispetto a ieri (24,3%).

Crescono le persone ricoverate nei reparti ordinari (+24, 1506) mentre calano quelle in terapia intensiva (-2, 42). Sono 30 le persone morte per il Covid per un totale di 41.103 decessi dall’inizio della pandemia.

I DATI NELLE PROVINCE

Per quanto riguarda le province Milano è la più colpita con 3.647 nuovi casi, segue Brescia con 1.429, Bergamo con 1.186, Varese con 1.118, Monza e Brianza con 989, Pavia con 720, Como con 665, Mantova con 550, Cremona con 458, Lecco con 365, Lodi con 291 e Sondrio con 170 nuovi casi.

20 MILIONI DI CONTAGI IN ITALIA DAL 2020

Sono 20 milioni i contagi da Covid rilevati in Italia dall’inizio della pandemia, ovvero dal febbraio 2020 (precisamente 20.076.863). È quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute. I morti salgono a 169.846. Gli italiani positivi al Coronavirus sono attualmente 1.448.550, rispetto a ieri 21.784 in più. I dimessi e i guariti sono 18.458.467, con un incremento di 69.489.

«LA MALATTIA E' PIU' RARA, NUOVE SCELTE SULLE REGOLE»

«Le modifiche delle regole sull'isolamento per i positivi al Covid «sono scelte in cui la politica prende decisioni, sempre su base scientifica, tenendo conto del cambiamento della situazione della pandemia. Noi finora abbiamo evitato che il virus circolasse per evitare la malattia. In questo momento la malattia è molto più rara rispetto al passato, e quindi cambia lo scenario, e con esso le scelte da fare». Così in una intervista all’ANSA il direttore dell’Unità di microbiologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, Carlo Federico Perno. 

«Io sono convinto - afferma Perno - che l’abbattimento della mortalità, avvenuto in gran parte grazie al vaccino, richieda una riflessione sulle regole, prendendo decisioni importanti di tipo strategico. Come esempio possiamo prendere l’influenza: noi per l’influenza non abbiamo chiuso l’Italia. Quindi, se riteniamo che questo virus oggi abbia caratteristiche cliniche che si avvicinano sempre di più all’influenza, potremmo andare verso un allentamento del rigore con cui abbiamo vissuto la pandemia; se di contro ritenessimo che il virus abbia ancora caratteristiche particolarmente gravi, bisognerebbe essere ancora molto rigorosi».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400