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L'ALLERTA IDRICA

Siccità, Po in secca: navigazione impossibile

La motonave Stradivari è bloccata da giugno, l’appello di Landini: «Interventi o il fiume diventerà un’autostrada di sabbia»

Nicola Barili

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redazione@laprovinciacr.it

12 Luglio 2022 - 05:25

Siccità, Po in secca: navigazione impossibile

CASALMAGGIORE/VIADANA - «Se togliessi gli ormeggi, navigherei verso valle per 300-400 metri, non di più, e poi finirei per arenarmi, questa volta la vedo davvero dura»: persino un ottimista come Giuliano Landini, uomo di fiume e capitano della motonave Stradivari dal 2002 (ferma all’attracco di Viadana), non riesce a trovare parole positive ma solo di amarezza di fronte alla straordinaria siccità e all’eccezionale secca del Po.

Ieri, lui e la sua imbarcazione sono stati sotto la luce dei riflettori di ‘Mattino5’, la trasmissione di Canale 5 condotta da Federica Panicucci. Collegato in diretta con lo studio, Landini ha mostrato le condizioni del fiume all’inviata del programma, navigando su una piccola barca a motore, l’unica che può muoversi considerando il livello dell’acqua.

«Già ad aprile l’idrometro di Boretto segnava -4 metri, un livello che di solito si raggiunge tra luglio e agosto — ha spiegato il capitano in tv —. A maggio c’è stato un piccolo rimbalzo e il livello è salito, ma poi ha ricominciato a scendere di nuovo».

landini

Giuliano Landini, uomo di fiume e capitano della motonave Stradivari

A giugno Landini ha provato a navigare verso il porto turistico di Mezzani (Parma) con a bordo turisti e visitatori (ne porta sul Grande Fiume tra i 7-8 mila all’anno), ma la Stradivari si è arenata e allora stop. Da quel momento la motonave è rimasta ferma a Viadana (che ha un fondale più alto di Boretto, dove è solitamente attraccata) e Landini si è trovato costretto ad annullare diversi eventi già in programma sulla sua imbarcazione. Per esempio i pranzi a bordo che erano stati previsti per la Festa del Lambrusco di Viadana di metà giugno, saltati all’ultimo momento. Così come la motonave non ha potuto navigare carica di persone verso Boretto per il ‘PiroPo’, grande spettacolo di fuochi d’artificio sull’acqua che è tornato dopo due anni di stop a causa del Covid.

«Per rimettersi in navigazione occorre che il fiume aumenti di almeno 40-50 centimetri», ha aggiunto a trasmissione finita Landini che nelle ultime settimane è stato più volte sotto i riflettori accogliendo sulla Stradivari giornalisti arrivati da varie parti d’Europa per realizzare servizi sull’emergenza siccità. Il capitano ha spiegato la grave situazione a inviati francesi e tedeschi e, nello scorso week end, anche ad olandesi.

«Avevo 5 anni quando venivo a fare il bagno nel Po insieme con mio padre (ora ne ha 59, ndr) e da allora ho visto i continui cambiamenti del fiume. D’estate è ormai un’abitudine avere livelli minimi e portate d’emergenza, ma il vero problema è che questo fiume è stato dimenticato».

Da lungo tempo Landini, che si definisce «uno con l’acqua del Po nel Dna», porta avanti una battaglia perché lungo il corso del fiume siano realizzati sbarramenti che permettano di trattenere l’acqua e garantire quindi un livello sempre accettabile, anche in una situazioni di gravissima siccità come quella attuale.

«So che molte associazioni ambientaliste sono contrarie, ma che altre soluzioni propongono? Non si può riempire un lavandino senza mettere il tappo, bisogna realizzare delle dighe come negli altri grandi fiumi europei».

Il grande amore per il Po spinge il capitano a un’invettiva contro il mondo politico: «Vogliono capire o no che il popolo italiano aspetta da 40 e passa anni che si risolva una volta per tutte il problema del fiume Po? Dell’acqua? Di come usarla e di come trattenerla? Di questo passo, tra qualche anno diventerà un’autostrada di sabbia».

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